MONITO DI DRAGHI: “TROPPO ALTI I TASSI SUI MUTUI”

di Redazione Commenta

I tassi di interesse applicati dalle banche per i mutui e il credito al consumo restano troppo alti. Il Governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, nel suo intervento all’assemblea annuale dell’Abi, lancia un monito chiaro agli istituti di credito: «sono necessari passi avanti», perchè «sia per i mutui, sia per il credito al consumo, i tassi di interesse praticati dalle banche in Italia sono più elevati rispetto a quelli dell’area euro su operazioni simili». In particolare, osserva il numero uno di Via Nazionale, per i mutui a tasso fisso, verso cui si è determinato uno «spostamento della domanda», la crescita del tasso «è stata superiore alla media europea».

Quanto al credito al consumo, «il tasso annuo effettivo globale sul credito al consumo praticato dalle banche italiane supera ancora di circa un punto percentuale quello medio dell’area, nonostante una riduzione del divario nei mesi più recenti», rileva il titolare di Palazzo Koch. E, sottolinea, «non tutto il differenziale è riconducibile a fattori di rischio o all’ancora limitato sviluppo di questo mercato nel nostro Paese». Non solo. «Neanche l’ingresso di intermediari esteri, ai quali fa capo oltre un terzo dei finanziamenti, ha finora costituito un sufficiente stimolo alla concorrenza: questa va rafforzata, soprattutto nei canali distributivi», chiarisce Draghi. Nel credito al consumo, poi, Draghi registra «scarsa trasparenza delle condizioni contrattuali» e una «forte segmentazione del mercato». I tassi praticati dalle finanziarie, infatti, «sono ancora più alti» e «soprattutto per le operazioni di piccolo importo vi è una forte variabilità dei tassi perfino all’interno di singole categorie di operazioni, quali i prestiti personali, cessioni del quinto dello stipendio e acquiti rateali di beni di consumo».
Sono troppi sette giorni per incassare un assegno. Il Governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, nel suo intervento all’assemblea dell’Abi, sollecita una «compressione dei costi» e il «miglioramento della qualità» nei servizi di pagamento. «Tempi, costi e sicurezza possono migliorare: per il perfezionamento di un pagamento con un assegno si richiedono ancora in media 7 giorni; una modifica legislativa che facilitasse la trasmissione digitale delle immagini consentirebbe una significativa riduzione».

Fonte: Leggonline.it

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