Secondo l’ufficio studi di Tecnoborsa nel 2008 il mercato immobiliare italiano raggiungerà una situazione di stabilità delle quotazioni, con tendenze al ribasso in più città con oscillazioni che vanno da un minimo di -2% a un massimo di +2%. Terranno i tagli medio-piccoli, mentre scenderanno i prezzi di quelli più grandi e dell’usato. Non ci si aspettano cali nelle zone di seconda cintura delle grandi città dove i prezzi sono ancora accessibili e nel Meridione ci si aspetta un ulteriore rallentamento della crescita delle quotazioni. Si continueranno ad allungare i tempi di vendita a causa della crescente difficoltà di incontro tra domanda ed offerta. A soffrire nei prossimi mesi saranno soprattutto coloro che per comprare casa devono ricorrere ad un mutuo che finanzi in modo importante l’acquisto, primi fra tutti i giovani, gli stranieri e le famiglie monoreddito. Incontreranno minori difficoltà gli acquirenti di un immobile di sostituzione o coloro che già dispongono di un discreto capitale iniziale e che si indebitano per importi non elevati.

Il 2008 dovrebbe essere l’anno della flessione, secondo l’Ufficio Studi Gabetti, infatti, dopo un decennio di ciclo immobiliare positivo, si prevede una diminuzione media dei volumi dell’1% e dei valori del 3,5%. Il calo dovrebbe essere più sensibile nelle città come Milano e Roma dove sono previsti prezzi in calo del 2% e una riduzione delle compravendite dell’8%. Napoli è la città che è cresciuta di più dall’inizio del ciclo immobiliare e, quindi, potrebbe avere un contraccolpo più netto. Per i piccoli Comuni ci dovrebbero essere meno sorprese, in quanto i prezzi sono più bassi e quindi più abbordabili. Per quanto riguarda le località turistiche, difenderanno meglio il valore quelle meglio collegate e più tutelate da un punto di vista ambientale.

Adusbef e Federconsumatori hanno preparato la periodica previsione delle spese relative alla casa per il 2008. I costi relativi all’abitazione – secondo la ricerca delle associazioni consumatori – rappresentano un problema per le famiglie italiane; infatti, per l’acquisto di un appartamento di 90 mq nel 2007, in una zona semicentrale di una grande area urbana, si è passati da 15 anni di stipendio necessari nel 2002 a circa 20 anni nel 2007, fino a raggiungere una previsione nel 2008 di 20 anni e 4 mesi.

Secondo uno studio di Edilbox/Cresme i più recenti andamenti del mercato immobiliare italiano sono improntati ad un evidente rallentamento complessivo, dopo dieci anni di crescita delle compravendite e sette anni di incremento dei valori immobiliari. I segnali di un rallentamento del mercato italiano erano presenti già a partire dal 2003 con un azzeramento della crescita delle compravendite e una riduzione nei tassi di incremento dei prezzi. I due anni successivi hanno visto l’incremento delle compravendite (+5,7% nel 2004 e +3,7% nel 2005) e prezzi in crescita ma con vigore decrescente (+3,0% nel 2003, +2,1% nel 2004, +1,9% nel 2005). Secondo le stime del Cresme, il mercato immobiliare ha tenuto anche nel 2006 con un ulteriore incremento delle compravendite (+1,2%) e con un incremento limitato dei valori immobiliari (+1,6%).

Per Scenari Immobiliari ci sarà una forte crisi nei piccoli centri e nel mercato dell’usato di basso livello. Le variazioni dei prezzi saranno piuttosto disomogenee, infatti, oscilleranno da un -5% per le fasce usate di bassa qualità a un +5% per quelle di buona qualità.

Secondo Ubh alla fine del primo semestre 2007 il numero delle compravendite è sceso del 3,4% rispetto allo stesso semestre 2006. Inoltre, le stime prevedono che a fine 2007 il calo rispetto all’anno precedente sarà del 7%. Nel 2008 la crescita dei prezzi si dovrebbe arrestare nei piccoli centri e nei capoluoghi di provincia non distanti dalle grandi aree urbane. Ci si aspetta un calo degli immobili di livello basso e mal localizzati, soprattutto nelle periferie e nei semicentri delle grandi città. Inoltre, dovrebbe crescere lo sconto (+13%) e si dovrebbero allungare i tempi di vendita (fino a sei mesi). Viceversa, è attesa una crescita della domanda nei centri urbani medio-piccoli.

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