Anci: Il sindaco di Genova Mara Vincenzi, chiede città italiane più attrattive

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“I nuovi aiuti Ue alle città devono essere in grado di interpretare i nuovi bisogni e il cambiamento economico e sociale che avviene nei nostri contesti urbani”. Così Mara Vincenzi, sindaco di Genova e Presidente della Fondazione ANCI Ideali, alla Conferenza “Le frontiere della nuova cittadinanza”, in corso oggi al Galata Museo del Mare di Genova. “Le città sono tornate centrali nella vita delle persone ha detto e, dopo il rilancio avvenuto grazie ai programmi Ue dedicati allo sviluppo urbano, bisogna costruire nuove politiche urbane partendo da elementi come il declino demografico, la coesione sociale, i problemi dell’abitare, che rappresentano sfide per vivere e produrre e condizioni essenziali perché le città siano attrattive”. Realizzare città più vivaci sul piano culturale e attrattive per consentire ai giovani di restare nella città in cui sono nati e favorire l’integrazione degli immigrati è la ricetta rilanciata dalla Conferenza, che ha inoltre fatto il punto sulle tendenze demografiche delle città italiane e sulle politiche e gli strumenti da utilizzare per alimentare lo sviluppo urbano del futuro.

Il demografo Antonio Golini ha stigmatizzato il ritardo italiano nella costruzione delle aree urbane, annunciate trent’anni fa ma mai realizzate. “La diminuzione di 11 milioni di abitanti, compensata dall’arrivo dello stesso numero di immigrati in Italia nei prossimi trent’anni è un dato che bisogna tenere in conto per programmare lo sviluppo del sistema Italia e dei suoi territori” ha ricordato Eugenio Leanza, responsabile del programma Jessica presso la Banca europea degli investimenti. E’ sul terreno delle grandi città che si giocherà la sfida della competitività del paese, secondo Leanza, che ha ricordato quanto in futuro la crescita di alcune aree urbane avverrà a discapito di altre che subiranno un processo inverso. Per la Maison de l’Europe di Parigi la chiave dell’integrazione in ambito urbano sta nel principio di cittadinanza di residenza che lega tutti gli abitanti di uno stesso territorio, “aprendo la strada alla creazione di un grande cantiere di democrazia locale”, come ha ricordato Ghislaine Glasson Deschaumes del centro di studi europei francese.

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