Il mercato del credito al consumo

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Le famiglie italiane continuano ad indebitarsi attraverso i prestiti personali. Gli ultimi dati relativi al terzo trimestre del 2008 indicano una crescita (+2,9%) rispetto allo stesso trimestre del 2007. Il valore complessivo erogato è pari a 46 miliardi di euro, corrispondenti a oltre 73,2 milioni di operazioni finanziate tra, prestiti personali finalizzati e non, carte di credito e cessione del quinto dello stipendio. Continua ad aumentare la cessione del quinto dello stipendio +31,6%, seguono prestiti personali +14,7% e carta di credito +7,9%, continua invece a diminuire la percentuale dei prestiti finalizzati -10,8%, trainati dall’ andamento negativo del settore automobilistico. Sono in aumento le consistenze che hanno superato i 106,5 miliardi di euro +13,7% rispetto al terzo trimestre del 2007.

L’ andamento dei tassi degli ultimi anni ha influenzato la tendenza delle famiglie italiane ad indebitarsi. L’ Italia infatti, rispetto alla media dell’ Area Euro, è tra gli Stati con i tassi più elevati. Questi dati confermano che l’ Italia si sta avvicinando alle situazioni di indebitamento già presenti nei principali Paesi europei, dove vi è un maggiore utilizzo del credito al consumo. La media dei tassi italiani nei primi 9 mesi del 2008 è superiore di oltre 1,2 punti percentuali rispetto a quella dell’ Area Euro. Nello specifico la Francia nello stesso periodo ha avuto un tasso medio del 7,3%, la Spagna del 9,3%, l’ Italia un tasso medio dell’ 8,3%.

L’ aumento dei tassi di interesse ha determinato la crescita della durata media del prestito personale, circa il 50% dei flussi hanno una durata superiore ai 48 mesi, il 16% una durata da 37 a 48 mesi. In crescita anche l’ importo medio dei prestiti personali pari a 11.200 euro, aumentato di ben 800 euro rispetto ai primi 9 mesi del 2007. Diminuisce invece l’ importo medio della cessione del quinto dello stipendio pari a 16.700 euro (una diminuzione di 600 euro) spiegabile in parte dalla maggior differenziazione del prodotto esteso anche a categorie di clienti prima non considerati cedibili, come le ditte private. La crescita della durata e dell’ importo medio sono determinate della situazione dei redditi delle famiglie italiane che crescono sempre di meno rispetto alla crescita dei prezzi dei beni di consumo.

Da una analisi dei dati Istat relativa alle variazioni in percentuale delle retribuzioni contrattuali orarie, si evince una crescita del 3,4% nei primi 9 mesi del 2008 in confronto al corrispondente periodo del 2007. In aggiunta a questo scenario, dobbiamo considerare anche l’ andamento del tasso di inflazione, che è in crescita dal 2005, e ha registrato nel mese di settembre 2008 un valore pari a 3,8% rispetto allo stesso mese del 2007. Questi sono i principali fattori economici che hanno contribuito alla crescita del livello di indebitamento delle famiglie nel nostro Paese.

In sintesi
L’ evoluzione del mercato del credito al consumo per i prossimi anni non appare influenzato dalle varie turbolenze generate sui mercati monetari di questi ultimi mesi. Anzi si potrebbe ipotizzare una tendenza delle famiglie ad indebitarsi più nel breve periodo che nel medio lungo, come confermano gli andamenti delle erogazioni dei prestiti per l’ acquisto delle abitazioni in calo del 10% nel primo semestre del 2008. Le previsioni continueranno ad essere positive anche se in progressivo rallentamento. Una possibile spinta potrebbe arrivare delle nuove soluzioni finanziarie create dagli operatori specializzati.

Gli interventi riguarderanno i prezzi praticati che saranno, per certe tipologie di clienti, più competitivi. L’ offerta diventerà più ricca e semplificata nelle soluzioni, e maggiormente adatta alla diverse esigenze dei consumatori. Ulteriori spinte all’ indebitamento potranno arrivare dal miglioramento dei servizi e attraverso una consulenza più professionale e trasparente. I prossimi interventi normativi avranno inoltre un effetto positivo sul mercato, e agevoleranno le famiglie verso scelte di indebitamento più consapevoli e quindi più sicure per il loro futuro.

Fonte: Ufficio Studi Kìron, Gruppo Tecnocasa

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