Parma mercato immobiliare: offerta e domanda stabili, segnali di ripresa per il residenziale

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Parma mercato immobiliare: offerta e domanda stabili, segnali di ripresa per il residenziale

A inizio 2010 il mercato immobiliare parmigiano è caratterizzato, per tutti i comparti, da offerta e domanda stabili e numero di contratti sostanzialmente invariato rispetto all’ anno precedente, con la positiva eccezione di segnali di ripresa nel segmento residenziale per la locazione e in quello dei negozi per la compravendita.

Prezzi e canoni diminuiscono in maniera generalizzata con questi ultimi che presentano flessioni più significative rispetto ai primi. In centro città il calo dei prezzi penalizza soprattutto abitazioni usate (-2,8%) e uffici (-3,6%), mentre in periferia è più accentuato per le abitazioni nuove (-3,3%) e i negozi (-3,7%).

Il settore dei capannoni industriali sembra, al contrario, accusare – in ritardo ma in misura importante – la frenata generale del mercato. Da quest’ anno infatti si rileva una forte contrazione dei contratti stipulati e una forte diminuzione dei prezzi. Aumentano contestualmente i tempi medi di vendita con la sola eccezione delle abitazioni usate.

Allo stesso tempo, la diminuzione generalizzata dei canoni coinvolge tutti i segmenti all’ interno di un range che va da -4,4% a -5,6%. Anche a fronte della complessa congiuntura attuale il mercato parmigiano si conferma comunque tra i più rigidi dal lato dell’ offerta: nel segmento residenziale, ad esempio, lo sconto concesso in sede di contrattazione è diminuito rispetto allo scorso anno e non scende sotto il 10,7% del prezzo richiesto contro il 12,6% della media nazionale.

Per quanto concerne le previsioni per il 2010, gli operatori sono propensi ad una stabilità generalizzata, dopo un 2009 in flessione su pressoché tutti i fronti. Anche in un periodo congiunturale debole, come l’ attuale, il mercato parmigiano rimane tuttavia un mercato di rango elevato nel panorama delle città intermedie: ne sono prova i dati sui valori, sensibilmente superiori alla media, rilevati per abitazioni nuove (+19%), uffici (+21%) e negozi (+7%).

Tra gli elementi di novità del settore si ritrova per l’ anno in corso la possibile introduzione del Piano Casa che prevede la possibilità di ampliare le volumetrie abitative. Dall’ indagine svolta da Nomisma presso gli operatori emerge che l’ impatto atteso della misura rimane limitato ad un aumento del numero degli interventi, senza tuttavia influenzare i valori di scambio o il numero di compravendite.

E ancora, in termini di impatto delle recenti misure normative, si registra un cauto ottimismo tra la maggior parte degli operatori (85,7%) relativamente alle conseguenze dell’ introduzione dello scudo fiscale, che, favorendo il rientro dei capitali all’ estero, potrebbe apportare nuova linfa al settore grazie all’ immissione di nuovi capitali in investimenti immobiliari locali.

Fonte: Nomisma

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