Il Piano Casa non ha avuto i risultati sperati in termini di domande presentate, per cui varie Regioni stanno tentando di rivedere alcuni contenuti delle proprie leggi di attuazione dell’Accordo del 1° aprile 2009 sul Piano di rilancio dell’attività edilizia

In Campania, Marche, Sardegna, Toscana e Umbria sono già in vigore le nuove disposizioni che dovrebbero consentire maggiori opportunità a chi voglia usufruire dei premi di volumetria riconosciuti in via straordinaria, anche in deroga agli strumenti urbanistici vigenti, dalle rispettive leggi sui piani casa.

Proprio in virtù dei correttivi approvati sono stati eliminati alcuni vincoli, come la possibilità di realizzare ampliamenti e demolizioni – ricostruzioni e sono state ammesse nuove possibilità al fine di favorire gli interventi edilizi finalizzati alla valorizzazione del territorio e alla salvaguardia dei valori ambientali, storici e paesaggistici.

Di seguito i contenuti di maggior interesse che sono stati oggetto dell’intervento correttivo da parte della Regione Campania, dove sono stati posti meno limiti per realizzare gli ampliamenti che, tuttavia, restano limitati solo agli edifici a prevalente destinazione residenziale. È stato mantenuto l’obbligo di utilizzo delle tecniche costruttive che garantiscano prestazioni energetico-ambientali nel rispetto dei parametri stabiliti dalla vigente normativa nazionale e regionale mentre è stato eliminato l’obbligo di rispettare le prescrizioni tecniche necessarie a garantire l’accessibilità e l’adattabilità degli edifici privati per il superamento delle barriere architettoniche.

Sugli immobili (con superficie non superiore a 500 mq) destinati ad attività produttive, commerciali o turistico ricettive, non è ammesso l’ampliamento, ma sono consentite solo opere interne finalizzate all’utilizzo di volumi esistenti attraverso il cambio di destinazione d’uso e in deroga agli strumenti urbanistici vigenti.

La demolizione ricostruzione resta limitata al solo residenziale e sempre entro il limite del 35%. Viene chiarito che sarà possibile realizzarla all’interno dell’area nella quale l’edificio è ubicato. È stata abrogata la norma che ammetteva gli interventi di ampliamento e sostituzione sugli edifici condonati nel caso in cui questi contenessero unità abitative destinate a prima casa del richiedente.

Sono state ampliate le possibilità di intervento nelle zone agricole: qui sono consentiti i mutamenti di destinazione d’uso di immobili per uso residenziale del nucleo familiare del proprietario del fondo agricolo o per attività connesse allo sviluppo dell’azienda agricola. Ammessi sia gli ampliamenti che le demolizioni e ricostruzioni con bonus di cubatura ma con l’obbligo di destinare non meno del 20% della volumetria esistente ad uso agricolo. Tutti gli interventi, inoltre, potranno anche essere realizzati nei centri storici purché riguardino edifici realizzati o ristrutturati negli ultimi 50 anni.

È stata inserita una nuova norma che incentiva la delocalizzazione degli edifici residenziali contenenti unità abitative destinate a prima casa ubicate attualmente in aree a rischio idrogeologico o di eruzione del Vesuvio. È, inoltre, stata inserita una disposizione che modifica una norma contenuta in altra legge regionale e consente di realizzare nelle suddette zone interventi di ristrutturazione edilizia, anche mediante demolizione e ricostruzione in altro sito, a condizione però che il nuovo immobile riduca del 50% la sua capacità residenziale e sia destinata ad uso diverso dalla residenza.

La Campania ha infine disposto una proroga per la presentazione delle nuove domande che potranno peraltro riguardare anche edifici non ultimati nel caso dei soli ampliamenti.

Fonte: Ance

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