L’andamento dei finanziamenti per l’acquisto di immobili visto da Banca d’Italia, Abi, Mutui.it

Sono in lieve crescita a dicembre i tassi medi (comprensivi di quelli variabili e fissi) applicati sui nuovi mutui alle famiglie per l’acquisto di abitazioni.

Secondo Banca d’Italia il tasso Taeg (che include costi di perizia e commissioni), passa dal 3,09% di novembre al 3,18%.

Nel mese di dicembre invece, i tassi sui nuovi finanziamenti alle imprese erogati nel mese registrano un aumento per quelli d’importo superiore a 1 milione di euro (2,56% rispetto al 2,39% di novembre), e una riduzione per quelli d’importo inferiore a tale soglia (al 3,24% dal 3,31% del mese precedente). I tassi per il credito al consumo rivolti alle famiglie sono lievemente diminuiti all’8,33% dall’8,39%; sono stabili i tassi passivi sui depositi in essere (0,70% contro 0,69% del mese precedente).

Secondo l’Abi l’andamento dei finanziamenti per l’acquisto di immobili a dicembre risulta in crescita di circa l’8% (+7,5% a ottobre 2010 e +6,1% a fine 2009). In lieve aumento sono i tassi praticati alle famiglie: a gennaio 2011 il tasso sui prestiti in euro alle società non finanziarie si è posizionato al 2,77% (2,79% a dicembre 2010), mentre il tasso sui prestiti in euro alle famiglie per l’acquisto di abitazioni – che sintetizza l’andamento dei tassi fissi e variabili ed è influenzato anche dalla variazione della composizione fra le erogazioni in base alla tipologia di mutuo – è risultato pari al 3,12% (2,97% a dicembre 2010, +39 punti base rispetto a gennaio 2010). A quest’ultimo riguardo, l’aumento di gennaio è da attribuire, fra l’altro, anche a una maggiore quota del flusso di finanziamenti a tasso fisso, passata nell’ultimo mese dal 29,7% al 41,1%.

Mutui.it ha voluto indagare più a fondo il mondo di chi richiede in banca un mutuo con la finalità della ristrutturazione e il quadro che ne è emerso è piuttosto curioso. Come prima cosa l’età a cui si richiede un mutuo per ristrutturare l’immobile di proprietà è abbastanza bassa: la media nazionale è di soli 42 anni ma in alcune regioni, come il Veneto, si abbassa ulteriormente fino ai 40 anni. Visto che la ristrutturazione è legata a un immobile che già si possiede, ci si può permettere di richiedere un mutuo abbastanza basso; così se il mutuo medio per l’acquisto della prima casa è pari a 160.000 euro, quello per la ristrutturazione si ferma appena sopra i 140.000 euro (142.000 euro è la cifra precisa).

Anche qui si tratta di una media, quindi in alcune regioni la cifra sale notevolmente arrivando fino ai 183.000 euro nel Trentino Alto Adige ma rimanendo, comunque, ben oltre la media in tutto il Nord Italia. Proprio guardando alle regioni in cui vengono richiesti i mutui per ristrutturazione, si vede una netta separazione fra Settentrione e Meridione: nel primo caso gli istituti di credito erogano finanziamenti più generosi ma nel Sud dello Stivale tendono a finanziare percentuali più alte, se confrontare al valore medio dell’immobile oggetto di ristrutturazione.

Così, se a livello nazionale si concedono mutui finalizzati alla ristrutturazione che, in media, sono pari al 49% del valore dell’immobile stesso, in Puglia si arriva a sfiorare il 55%, in Sardegna il 53% e in Calabria il 51%; unica eccezione il Friuli Venezia Giulia, dove gli istituti di credito erogano, in media, mutui per la ristrutturazione pari al 55,3% del valore dell’immobile.

Fonte: Tecnoborsa
www.tecnoborsa.it

Commenti (1)

  1. Mi colpisce il dato relativo alla percentuale di valore del mutuo per ristrutturazione rispetto al valore dell’immobile. Mi viene da pensare che forse questo è dovuto più che altro al fatto che i valori degli immobili sono piuttosto bassi al Sud rispetto ai mutui erogati i quali – essendo prodotti tendenzialmente standard a livello nazionale – sono pressoché simili in tutta Italia.

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