Com’è noto, un’alta percentuale di calcare nell’acqua compromette la resa degli elettrodomestici e dell’impianto di riscaldamento.
Per questo, sono ormai da tempo disponibili sul mercato apparecchi che hanno la funzione di filtrare il flusso idrico onde evitare che il calcare si depositi e causi incrostazioni. Ciò che è utile sapere, dal punto di vista pratico, per chi intende installare un apparecchio del genere nel suo immobile è che il trattamento dell’acqua può essere realizzato chimicamente oppure con un metodo fisico. E ciascuno di questi sistemi ha i suoi vantaggi e i suoi svantaggi.

Per il trattamento fisico si utilizza un condizionatore magnetico: il calcare attraversandolo si cristallizza e viene così trascinato via con l’acqua senza avere la possibilità di depositarsi. È un apparecchio che non richiede particolare manutenzione e non impiega prodotti chimici e additivi. Può essere installato anche a monte del contatore, così da trattare tutta l’acqua che circola nell’immobile, ma funziona al meglio solo se la percentuale di calcare non è troppo concentrata.
Per il trattamento chimico gli apparecchi che in genere si utilizzano sono, invece, gli addolcitori con resine e gli addolcitori con polifosfati. I primi sono adatti in situazioni in cui le percentuali di calcare sono consistenti; possono trattare anch’essi, come i condizionatori magnetici, tutta l’acqua che alimenta un immobile, ma rispetto ai condizionatori hanno costi di gestione maggiori e richiedono molta più manutenzione. I secondi sono apparecchi economici e di facile installazione; non sono indicati però, a causa dei componenti chimici che impiegano, per l’acqua destinata all’alimentazione, sicché è bene collocarli immediatamente a monte delle tubazioni che portano, ad esempio, alla lavatrice o allo scaldabagno.
Di norma, per conoscere la percentuale di calcare presente nell’acqua – valore, che nelle grandi città può variare da zona a zona – è sufficiente contattare la propria azienda distributrice. Apposi kit sono comunque reperibili in negozi di idraulica o fai-da-te.
Si tenga presente infine che, ove ricorrano determinate condizioni, l’installazione di specifici dispositivi di trattamento anticalcare è – ai sensi del d.p.r. n. 59/’09 – prevista come obbligatoria.
Corrado Sforza Fogliani
presidente Confedilizia

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