Il costo dei nuovi mutui alle famiglie è aumentato di 2 decimi al 2,8% sulle erogazioni a tasso variabile, e di un decimo al 4,8% su quelle a tasso fisso: lo scrive la Banca d’Italia nel Bollettino Economico di luglio.
Mostrano segni di riduzione le sofferenze con una crescita dell’1,8%, in calo di un decimo di punto dal livello precedente di fine 2010, anche se i crediti alle imprese in difficoltà (incagli), sono rimasti elevati e pari al 5,9%. Accelera la raccolta bancaria all’1,8% sui dodici mesi. Secondo Crif il volume della domanda complessiva di mutui da parte delle famiglie italiane nel primo semestre del 2011 ha segnato una contrazione del -8% rispetto allo stesso periodo del 2010, quando il calo era stato del 4% rispetto ai primi sei mesi del 2009.

Se si focalizza l’attenzione sul secondo trimestre dell’anno, la diminuzione delle richieste è ben più pesante e pari addirittura a -14% rispetto al corrispondente trimestre 2010 (ponderato a parità di giorni lavorativi), con il picco negativo toccato proprio nel mese di giugno che, con una contrazione del -17%, ha fatto segnare il dato di decremento più consistente a partire dal gennaio 2007.
È evidente che il calo della domanda di finanziamenti da parte degli italiani per l’acquisto di immobili residenziali sia strettamente legato alla crisi economica, iniziata nella seconda metà del 2008. Per il futuro immediato le prospettive di ripresa della domanda di mutui sono ancora deboli e per i prossimi mesi è plausibile che i comportamenti delle famiglie possano essere ancora improntati a una sostanziale cautela, in attesa di valutare meglio l’evoluzione del quadro economico.
Relativamente alla distribuzione della domanda dei mutui per fasce di durata, nel primo semestre dell’anno si mantiene sostanzialmente invariata rispetto al corrispondente periodo dell’anno scorso, pur facendo registrare una crescita nelle classi di maggior durata, in particolare in quella compresa tra i 25 e i 30 anni, nella quale si concentra oltre il 30,6% delle richieste totali.
Analizzando invece la distribuzione delle richieste di mutuo in funzione dell’importo, nel primo semestre del 2011 si rileva la crescita della quota di domanda nelle fasce meno elevate, anche se le preferenze delle famiglie italiane si sono nuovamente concentrate in quella compresa tra 100 e 150 mila euro, con il 31% del totale.
In parallelo, continua l’assestamento dell’importo medio dei mutui richiesti intorno ai 137 mila euro, contro i 139.885 mila euro del pari semestre 2010.
MutuiOnline.it afferma che l’aumento del tasso Bce all’1,50% era dato per certo e oggi chi ha un mutuo o vuole farne uno deve rifare i conti e valutare un nuovo scenario. In realtà, l’intervento di Trichet era già scontato dal mercato e gli indici Euribor nel mese di giugno hanno anticipato il rialzo portandosi giorno dopo giorno verso l’1,50%.
Chi sta rimborsando un mutuo a tasso variabile ha quindi già visto o vedrà a breve la propria rata aumentare. L’aumento per un mutuo da 100.000 euro sarà in media compreso tra i 10 ed i 15 euro al mese ma, se il mutuo prevede il ricalcolo mensile dell’ammortamento, l’aumento della prima rata potrebbe essere anche del doppio, pur se l’effetto su quelle successive gradualmente si ridurrà.
Secondo MutuiOnline.it ci si può aspettare ancora un altro aumento dello 0,25% prima della fine del 2011 e, guardando a come l’aumento inciderà sul mercato dei mutui, si sottolinea che i tassi si muovono stabilmente al rialzo fin dall’inizio dell’anno, e questo ha gradualmente modificato le scelte delle famiglie e, infatti, nel primo semestre del 2011 sono man mano aumentate le richieste per i tassi variabili, che a giugno sono arrivate al 45% del totale. Ad esse si somma un altro 22% di variabili con cap, anche se questa soluzione è diventata ora meno conveniente.
La richiesta di tassi fissi è invece arretrata dal 37% al 30%, dato che le migliori offerte si sono allontanate dai minimi di fine 2010 e sono ora a ridosso del 5,00%, un livello storicamente ancora basso e interessante. Molti, però, valutano che nel lungo termine le prospettive di rialzo dei tassi non siano eccessive e che, quindi, il tasso variabile potrebbe restare al di sotto o in linea con questi valori di tassi fissi.
Nel primo semestre del 2011 l’aumento dei tassi ha ridotto la richiesta di mutui di surroga, scesa dal 30% di inizio anno al 18% di giugno, mentre riprendono quota le richieste di mutui per acquisto casa (dal 60% al 74%). In rialzo l’importo medio del mutuo erogato, che negli ultimi mesi si è riportato sopra i 130.000 euro. Stabile oltre il 75% la quota di mutui erogati per durate tra i 20 e di 30 anni.
A livello geografico il Nord Italia mantiene il 50% delle erogazioni di mutui nazionali, seguito dalle Regioni del Centro con il 32% e del Sud Italia con il 18%.
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