Borse impazzite, rendimenti dei titoli di Stato di Italia impennati, tassi sui titoli greci, irlandesi e portoghesi sull’orlo del fallimento.
Questa la fotografia del mercato dei mutui in luglio 2011 e forse anche in agosto. In questo panorama non certo incoraggiante la domanda di rito: mutuo a tasso fisso? Quale sarà l’ impatto delle tensioni finanziarie su chi ha intenzione di chiedere un mutuo o su chi è già impegolato con il piano di rimborso? Analizziamo prima di tutto le condizioni del mutuo a tasso fisso.

È ormai risaputo che i mutui a tasso fisso diventano sempre più convenienti nelle fasi più esagitate nell’Eurozona, quando il differenziale di rendimento fra i titoli di Stato dei Pigs (Portogallo, Irlanda, Grecia e Spagna) e quello del Bund tedesco (considerato il titolo più affidabile dell’area) raggiungono nuovi picchi al rialzo. Questo perché gli Eurirs* seguono l’andamento del rendimento del Bund.
Il rendimento del Bund scende (e di conseguenza aumenta il prezzo che si muove in modo inversamente proporzionale) proprio nelle fasi di tempesta finanziaria, durante le quali gli investitori si rifugiano negli investimenti più sicuri come franco svizzero, oro e, appunto, Bund. *Cosa sono gli Eurirs: sono gli indici che, sommati allo spread applicato dalla banca, determinano il tasso nominale su cui vengono calcolate le rate dei mutui a tasso fisso.
Quindi, i mutui a tasso fisso diventano all’improvviso meno cari quando i mercati vanno al rialzo. Quindi, chi tiene alla sicurezza e quindi al mutuo a tasso, non perda di vista i movimenti degli Irs nelle fasi di turbolenza, senza dimenticare però che l’Irs su cui verranno calcolate le rate viene fissato il giorno della stipula (e non quello del preventivo).
Comunque il variabile in partenza resta decisamente più economico. Il mutuo a tasso fisso resta decisamente più caro dell’attuale variabile, pur essendo più vantaggioso rispetto a inizio mese. Nel confronto tra le migliori soluzioni proposte su Mutuisupermarket.it emerge che (a parità di spread, 1,15%) il miglior fisso a 20 anni su un mutuo di 150mila euro si traduce in una rata di 967 contro gli 806 del variabile. Questa è una buona notizia per chi parte oggi con il variabile, tuttavia bisogna tener presente che nei prossimi 3-4 anni gli Euribor sono destinati lentamente ad aumentare.
Secondo i mercati future l’Euribor a 3 mesi, oggi all’1,6% arriverà a dicembre 2015 al 3,2% (quindi vicino ma sempre più basso rispetto all’attuale Irs a 20 anni).
Fonte: ilsole24ore

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