Economia Immobiliare, i mutui 2011

di Redazione 3

Per l’Abi rimane sostenuta anche la dinamica tendenziale del totale prestiti alle famiglie (+5,7% ad agosto 2011; +5,8% il mese precedente; +9,1% ad agosto 2010).
Della stessa intensità è stata la crescita dei finanziamenti per l’acquisto di immobili, risultata ad agosto pari al +5,1% (+5,2% il mese precedente e +9,3% ad agosto 2010). Si rileva che a settembre 2011 il tasso medio ponderato sul totale dei prestiti a famiglie e società non finanziarie elaborato dall’Abi è risultato pari al 4,1%; 4,07% il mese precedente e 49 basis points al di sopra del valore di settembre 2010.

In diminuzione, e sempre su livelli particolarmente contenuti, i tassi praticati sulle nuove operazioni alle imprese e alle famiglie: a settembre 2011 il tasso sui prestiti in euro alle società non finanziarie si è posizionato al 3,27% (3,42% ad agosto 2011), mentre il tasso sui prestiti in euro alle famiglie per l’acquisto di abitazioni – che sintetizza l’andamento dei tassi fissi e variabili ed è influenzato anche dalla variazione della composizione fra le erogazioni in base alla tipologia di mutuo – è risultato pari al 3,35% (3,43% il mese precedente).
In base ai dati resi noti dall’Istat il numero totale dei mutui cresce del 2% rispetto al primo trimestre 2010; quelli senza costituzione di ipoteca immobiliare risultano in aumento del 5,4%, mentre i mutui garantiti da ipoteca registrano una riduzione dello 0,4%.
L’aumento nel primo trimestre 2011 dei mutui senza costituzione di ipoteca immobiliare (5,4%) è dovuto quasi interamente all’incremento registrato nel Nord-Ovest (+16,9%). Le altre circoscrizioni registrano variazioni tendenziali inferiori a quella media nazionale.
Rispetto al primo trimestre 2010, la variazione dei mutui stipulati nelle grandi città risulta positiva sia per i mutui senza costituzione di ipoteca immobiliare (+10,7%), sia per quelli garantiti da ipoteca immobiliare (+4,4%). Nelle altre città la tendenza positiva si riscontra solo per i mutui senza costituzione di ipoteca immobiliare (+2,0%).
I mutui continuano a rappresentare la cartina di tornasole della situazione economica del Paese: per questo, Mutui.it ha fatto il punto della situazione guardando come sia cambiato il mercato in questo annus horribilis e scoprendo che negli ultimi sei mesi i mutui si sono davvero ristretti: considerando il periodo compreso tra aprile e settembre 2011, il valore medio delle erogazioni di mutui si è ridotto del 20%.
La percentuale sale fino al 24% se isoliamo le sole richieste di mutuo per l’acquisto della prima casa. Questo dato, messo a confronto con la sostanziale stabilità sia del valore medio degli immobili (che oscilla, nel corso dei sei mesi, tra 240.000 e 260.000 euro), sia dell’importo richiesto (che varia da 140.000 a 145.000 euro), implica un drastico calo della percentuale finanziata.
Se ad aprile 2011 le banche arrivavano a finanziare il 56% del valore dell’immobile, a settembre si fermano al 44%. In altre parole: se ad aprile il mutuo medio erogato era di 140mila euro, a settembre è sceso a 110mila euro.
Il quadro che affiora diventa anche più fosco se consideriamo solamente le erogazioni di mutui prima casa: in questo caso, il Loan to Value (vale a dire il finanziamento ottenuto rispetto al valore dell’immobile), si riduce maggiormente, passando dal 68% al 50%. Si è scesi, in sostanza, da 155mila a 120mila euro di mutuo.
Complice l’incredibile clamore mediatico suscitato dal netto rialzo degli spread, le paure sul futuro del proprio mutuo sono aumentate sensibilmente, tanto da aver condotto molte persone alla prudenza a tutti i costi. Conseguenza di questa situazione è che anche se i finanziamenti a tasso variabile restano sicuramente i più convenienti nel breve periodo, l’interesse degli Italiani si sta focalizzando sempre più sul tasso fisso.
Da aprile a settembre 2011 Mutui.it ha registrato un aumento del 9,34% delle richieste di mutui a tasso fisso: il netto incremento è bilanciato dal calo delle richieste di tasso variabile (-4,03%) e di tasso variabile con cap (-4,95%).
Nei primi 9 mesi del 2011 il decremento complessivo è stato del -11% rispetto all’analogo periodo del 2010 ma anche il confronto con gli anni precedenti mostra una significativa contrazione dei volumi delle richieste.
Dall’analisi dei dati sull’andamento complessivo della domanda di mutui effettuata da Crif si conferma la crescita della domanda di mutui con durata tra i 20 e i 30 anni, che nei primi 9 mesi del 2011 rappresentano quasi il 51% della domanda complessiva.
Ad ogni modo, è ancora la classe di durata compresa tra i 25 e i 30 anni ad essere quella maggiormente preferita dalle famiglie italiane (30,9% del totale), oltre ad essere quella che evidenzia il maggior aumento (+1,7%) rispetto al 2010.
Relativamente alla distribuzione delle richieste di mutuo in funzione dell’importo, invece, continua la crescita della quota di domanda nelle fasce più basse e il mese di settembre 2011 registra un ulteriore calo dell’importo medio calcolato sulla totalità dei primi nove mesi dell’anno, con 136.900 euro, contro i 139.600 euro del pari periodo 2010.
Analizzando, infine, la domanda in base all’età dei soggetti richiedenti mutui ipotecari, la classe compresa tra i 35 e i 44 anni continua ad essere la più numerosa, con una quota del 35% sul totale.
MutuiOnline.it rileva che nel periodo aprile – giugno le banche italiane hanno erogato mutui alle famiglie per oltre 14,2 miliardi di euro, che portano a 27,74 miliardi l’erogato del primo semestre dell’anno. Rispetto allo stesso periodo del 2010 il calo delle erogazioni è quasi del -7%.
Il primo semestre del 2010 aveva invece fatto segnare un +18% rispetto al 2009, quindi si conferma l’inversione di tendenza di quest’anno a seguito delle tensioni sui mercati finanziari e dell’interbancario.
Si conferma il crescente utilizzo di Internet per il confronto delle offerte e la richiesta del mutuo: MutuiOnline.it, comparatore e broker di mutui leader in Italia, raggiunge una quota di mercato nazionale del 4,13% (era il 3,3% dodici mesi fa), con quote crescenti nelle principali città: 6,3% di mutui intermediati su Roma, 5,4% su Milano, 5,2% su Torino e Napoli, 6,1% su Firenze e 5,7% su Genova.
www.tecnoborsa.it

Commenti (3)

  1. Una situazione difficile, certamente meno critica rispetto a quella che si registra oggi nel marzo 2012 con un incremento dei tassi sui mutui che sfiora il 6,5% nonostante la costante discesa dei prezzi degli immobili. Una situazione determinata dalla crisi secondo molti, probabilmente anche da un sistema creditizio disequilibrato a favore delle banche.

  2. speriamo solo che la situazione volga in positivo, e che il mercato immobiliare ormai in stasi si riprenda.

  3. The Pride of Wade Ellision (National Film and Television School)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>