Milano: in mostra la grande Milano dell’Expo 1906

di Redazione 2

Fino al 16 novembre un’esposizione che ripercorre l’architettura e l’urbanistica di inizio Novecento quando il capoluogo lombardo diventa capitale industriale e finanziaria d’Italia tanto da ospitare l’Esposizione Internazionale del Sempione. Tra il 1860 e il 1920 Milano acquisiva il ruolo di capitale industriale e finanziaria dell’Italia Unita. In quel periodo in tutto il Paese c’era l’esigenza di creare uno stile architettonico nazionale che superasse i regionalismi. Si affermò un nuovo linguaggio, l’eclettismo, che rielaborò i vecchi modelli costruttivi e decorativi. Dal 16 settembre al 16 novembre, a Palazzo Giureconsulti, la mostra “Milano dall’Eclettismo al futuro” illustra al grande pubblico il periodo eclettico dell’architettura milanese. L’artista Giovanni Franzi attraverso un’inedita rilettura grafica illustra l’opera dei professionisti che costruirono il nuovo volto della città: due generazioni di architetti, quella di Camillo Boito e quella dei suoi allievi Luca Beltrami e Luigi Broggi. Tre grandi professionisti che seppero interpretare le richieste di una committenza impegnata nella costruzione del nuovo ruolo di Milano, capitale industriale e finanziaria dell’Italia unita. “Un’esposizione innovativa per far conoscere al pubblico una fase cruciale della vita milanese. La mostra ha come protagonisti, da un lato, la Milano d’inizio Novecento, la “città più città d’Italia”, teatro nel 1906 dell’Esposizione internazionale del Sempione; dall’altro, quelle generazioni di professionisti, tra i quali spiccano Camillo Boito, Luca Beltrami, Luigi Brogli, che seppero interpretare le richieste di una committenza impegnata nella costruzione del nuovo ruolo di Milano, capitale industriale e finanziaria dell’Italia unita”. Così è intervenuta il Sindaco Letizia Moratti alla presentazione della rassegna.

Dal restauro di palazzo Marino fra il 1886 e il 1892 al palazzo della Borsa, dalla Banca d’Italia a palazzo Turati, dal restauro del Castello Sforzesco fra il 1893 e il 1906 alla sede del Corriere della Sera. La kermesse propone quaranta disegni dell’artista che propongono una nuova interpretazione dell’architettura eclettica, evidenziando la sua capacità di testimoniare i valori di un’epoca, valori ancora attuali e moderni. Il Sindaco Moratti ha spiegato che “i fenomeni architettonici di questo periodo non erano ancora stati oggetto di studi approfonditi”. L’esposizione contribuisce a farli conoscere e a valorizzare una fase decisiva della vita milanese: tra fine Ottocento e primi Novecento, Milano è stata diventata un modello propositivo dal punto di vista culturale, economico e politico per tutta la realtà nazionale, tanto da ospitare nell’aprile del 1906 l’Esposizione Internazionale del Sempione, in quanto ritenuta, all’epoca, la città più moderna d’Europa con i suoi successi in campo industriale, commerciale finanziario. “Ci sono molte analogie – ha concluso il Sindaco – con la Milano di oggi che si prepara a ospitare una Expo dedicata ai temi dell’ambiente e della sicurezza alimentare e che ha inaugurato una nuova fase proponendosi come centro di una rete globale per lo sviluppo sostenibile e la cooperazione internazionale.

www.comune.milano.it

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