L’Amministratore delegato di Enel Fulvio Conti lancia allarme su rischio black-out

“Il prossimo inverno sarà freddo e buio, il sistema è fragile, il gas è sempre più caro. A tutte queste sue considerazioni l’amministratore delegato di Enel ha dimenticato di far seguire la scontata conclusione: vogliamo più carbone”. Commenta così Legambiente l’allarme black-out lanciato dall’Ad di Enel a Frascati, che ha descritto un contesto italiano più fragile rispetto a due anni fa, quando il Paese fu messo in ginocchio a causa dei ridotti approvvigionamenti determinati dalla crisi russo-ucraina.

“Il problema della fragilità del sistema energetico è reale – sottolinea Legambiente – così come sono reali gli aumenti dei consumi e lo scarso peso che hanno ancora le rinnovabili in questo settore. Però bisognerebbe ricordare anche quello che è stato fatto e detto da quando, nel settembre 2003, l’Italia rimase al buio. All’epoca si disse che il problema erano i processi autorizzativi troppo lunghi per la realizzazione di nuove centrali elettriche e si rispose col decreto sblocca centrali che diede l’immediato via libera a una trentina di nuovi impianti. Situazione risolta? Macché. Poi è stata la volta dei rigassificatori e il governo ha addirittura istituito una cabina di regia per farli in fretta. Situazione risolta? Macché. Nel frattempo tutti gli impegni per una maggiore efficienza energetica del Paese, per un contenimento dei consumi e per uno sviluppo delle fonti energetiche pulite o sono venuti meno o sono stati fiaccamente perseguiti sia dal governo che dalle più importanti imprese del comparto. Adesso questo nuovo rischio black-out, lanciato dall’Enel, ci dice sostanzialmente due cose cose e ne conferma una terza: il governo ha fallito il suo obiettivo di aumentare la quantità di gas nel mix di combustibile per la produzione di energia; l’efficienza energetica e il risparmio sono ancora un miraggio; l’Enel ha come primario obiettivo quello di aumentare la quantità di carbone da bruciare nelle sue centrali, riducendo così ulteriormente la possibilità di un drastico abbattimento dei gas serra nel nostro Paese”.

L’Ufficio stampa Legambiente

(06.86268379-77-99)

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