MEF: Cicr su crisi mutui, nessun effetto su crescita

di Redazione Commenta

Si è riunito giovedi’ 13 settembre presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze, sotto la presidenza del Ministro Tommaso Padoa-Schioppa, il Comitato Interministeriale per il Credito e il Risparmio (Cicr).

L’incontro si è aperto con un’informativa sull’andamento mercati finanziari, anche in relazione alla crisi dei mutui cosiddetti sub-prime e alle altre tensione manifestatesi sui mercati durante il mese di agosto 2007.

In proposito, il Governatore della Banca d’Italia Mario Draghi ha presentato una relazione sui principali aspetti nazionali, europei e internazionali nella quale ha illustrato le cause e le conseguenze delle recenti turbolenze sui mercati finanziari, gli interventi delle banche centrali e le ripercussioni sulle banche nel nostro Paese.

A questa prima fase della riunione hanno partecipato anche i presidenti della CONSOB, Lamberto Cardia, e dell’ISVAP, Giancarlo Giannini, che hanno fornito contributi di analisi e valutazione del fenomeno connessi con l’attività di vigilanza effettuata.

Sulla base delle relazioni svolte e degli interventi formulati nel successivo dibattito dai Ministri partecipanti, il Comitato ha concluso che il quadro per l’Italia, nonostante le problematiche emerse, si presenta nel complesso rassicurante.

Il Cicr ha successivamente esaminato ed espresso parere favorevole alla richiesta della Regione Veneto in merito all’emissione di un prestito obbligazionario.

Sono stati infine ratificati alcuni provvedimenti assunti nei mesi scorsi dal Ministro dell’Economia e delle Finanze in via d’urgenza, in qualità di presidente del Cicr: il decreto ministeriale relativo all’adeguatezza patrimoniale, contenimento del rischio e informativa al pubblico delle banche e dei gruppi bancari (Basilea 2 – DM 27 dicembre 2006, n. 933); il decreto in materia di obbligazioni bancarie garantite (covered bonds – DM 12 aprile 2007, n. 213), nonchè alcuni provvedimenti su prestiti obbligazionari regionali.

In particolare, il primo decreto comporta un significativo avanzamento della regolamentazione prudenziale applicabile alle banche e agli intermediari italiani nella direzione delle “migliori prassi” individuate dal Comitato di Basilea nel Nuovo Accordo sul Capitale del giugno 2004; il secondo, accompagna le banche italiane nell’accesso al mercato europeo dei covered bonds, strumenti che, in relazione alle specifiche garanzie da cui sono assistiti, consentono di contenere i costi di raccolta e di conseguire i vantaggi regolamentari riconosciuti dalla normativa comunitaria che ha recepito il Nuovo Accordo sul Capitale.

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