E’ stato siglato fra il presidente della Giunta Campana, Antonio Bassolino, il sindaco di Napoli, Rosa Russo Iervolino e Ugo Dovere, per l’Arcidiocesi di Napoli il primo protocollo di intesa per l’avvio dei Progetti integrati urbani finanziati dal ciclo di programmazione 2007-2013.

Si tratta di oltre 220 milioni di euro stanziati per la “rigenerazione urbana del centro storico di Napoli“; l’investimento è finanziato con risorse europee dalla Regione Campania, con il co-finanzamento sia del Comune che della Curia di Napoli. Gli oltre 200 milioni di finanziamento regionale rientrano nelle risorse assegnate alla Campania nell’ambito del nuovo Programma Operativo FERS 2007-2013, approvato di recente dalla Commissione europea.

Comune e Curia di Napoli si sono impegnati a cofinanziare gli interventi per un ammontare pari almeno al 10% dell’investimento generale; risorse aggiuntive saranno poi destinate a formazione, aiuti a nuove imprese, residenze universitarie, sicurezza e inclusione sociale. Il 10% spettante alla Curia sarà cofinanziato con fondi dell’8 per mille. La gestione operativa del programma e’ affidata al Comune, con una “delega di piena autonomia”.

L’importanza dei progetti integrati urbani (PIU) da gestire direttamente dalle città (di una certa dimensione) attraverso ampie deleghe gestionali, è stato uno dei punti qualificanti –insieme alla proposta di istituire in ogni Regione un Tavolo Città- delle proposte in materia di sviluppo urbano formulate e sostenute dall’ANCI, sia in sede di definizione del Quadro strategico nazionale (QSN), sia a livello di concertazione istituzionale sui programmi operativi regionali.

In Campania, analoghi protocolli di intesa saranno firmati dalle altre 19 città con più di 50 mila abitanti, nell’ambito dei quali, fra l’altro, sarà messo in campo un nuovo strumento finanziario (denominato ‘Jessica’) ideato dalla comunità europea ed in cui saranno impegnati sia la Banca Europea per gli investimenti che la Cassa depositi e prestiti.

L’esperienza campana è considerata dall’ANCI una buona pratica programmatoria e amministrativa, su cui sarà possibile costruire scambi di esperienze anche nelle altre Regioni del Mezzogiorno.

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