Catasto – Il 92,3% dei Comuni intende deliberare per la gestione diretta

di Redazione Commenta

La popolazione dei Comuni che hanno dichiarato l’intenzione di assumere le funzioni catastali rappresenta il 43,6% della popolazione nazionale. Gli 873 Comuni che hanno dichiarato di assumere da subito la gestione diretta delle funzioni catastali rappresentano il 38,8% della popolazione, il 16,3% del territorio nazionale e il 10,9% dei Comuni italiani.

Questi alcuni dei dati emersi da un questionario, distribuito da Anci, Ifel e Ancitel nel corso degli incontri formativi organizzati sul territorio italiano previsti dall’Action Plan Catasto, compilato dai rappresentanti di 1.223 Comuni.

73 Comuni, per una popolazione pari a 1.167.475 abitanti (2% della popolazione nazionale) dichiarano di assumere le funzioni catastali nella finestra temporale del 2009; infine, 104 Comuni, per una popolazione di 1.591.794 (2,8% della popolazione nazionale) hanno dichiarato che assumeranno le funzioni catastali non potendo ancora indicare la data di assunzione e l’opzione scelta.

In linea generale tutto il territorio nazionale ha reagito bene alla sollecitazione relativa al processo, anche se la percentuale più alta di abitanti servita dal catasto comunale si trova nelle regioni del centro e del nord-est Italia. Dalla ricerca si evince che sono principalmente i Comuni con una popolazione più elevata ad avere una maggiore propensione ad assumere le funzioni catastali.

Il 70% dei Comuni che superano gli 80mila abitanti ha dichiarato che assumerà tutte le funzioni catastali previste dall’opzione “C”, quella più complessa, rispetto alle tre possibili: A: assumere la gestione delle visure e delle certificazioni, B:attrezzarsi anche per la verifica formale, la accettazione e la registrazione delle dichiarazioni di variazione del catasto dei terreni e dei fabbricati C:assumere l’aggiornamento diretto della banca dati catastale.

Il 79,4% dei Comuni (che rappresentano il 27,5% della popolazione italiana) ha dichiarato che assumerà le funzioni in forma aggregata, di questi la maggior parte è costituita dai Comuni di piccole dimensioni, che non raggiungono da soli la soglia limite dei 40mila abitanti. Ma la volontà di parte dei piccoli Comuni di gestire il catasto emerge anche dal fatto che ben il 16% di essi ha richiesto di gestirlo in forma singola.

Sono otto le città metropolitane che hanno già deliberato l’assunzione delle funzioni catastali. Milano, Torino, Genova, Firenze, Bologna, Roma e Cagliari hanno scelto l’opzione “C”, mentre Bari ha optato per la “A”.

Dei 107 capoluoghi di provincia, 72 hanno risposto al questionario e 66 di questi hanno dichiarato l’intenzione di assumere le funzioni catastali. Il 45,4% di essi assumerà l’opzione “C”, il 31,8% l’opzione “A”, e solo il 10,6% l’opzione “B”. I rimanenti 8 non hanno specificato l’opzione scelta.

I dati riportati si riferiscono agli oltre 1200 Comuni che hanno risposto al questionario e dunque rappresentano una previsione minima, per difetto, del fenomeno reale. E’ infatti ipotizzabile che il numero delle adesioni sarà superiore, in relazione sia alle possibili aggregazioni in fase di formazione, sia considerando la possibilità che i Comuni che non hanno risposto al questionario delibereranno l’assunzione delle funzioni catastali.

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