La Banca d’Italia certifica un grave disagio per le famiglie

di Redazione Commenta

Emerge sempre con più forza, non soltanto dalle denunce di Adusbef e Federconsumatari, ma finalmente anche dalla Banca d’Italia, la gravissima responsabilità delle banche,che appioppando tassi variabili, invece degli irripetibili tassi fissi a 3,2 milioni di sottoscrittori, il 91% su 3,5 milioni di richiedenti, hanno messo a rischio insolvenza milioni di famiglie italiane, che pagano sempre più interessi sui prestiti come, ad esempio, i mutui casa, ma anche le rate del credito al consumo.

Secondo Bankitalia infatti, “gli oneri sostenuti dalle famiglie per il servizio del debito (pagamento degli interessi e restituzione del capitale) sono aumentati al 7,6% del reddito disponibile nell’anno terminante a settembre, tre decimi di punto in più rispetto all’analogo periodo terminante a giugno, quando era attestato al 7,3%,con l’incremento dovuto all’aumento dei tassi in particolare sui mutui a tasso variabile, che risente del significativo rialzo dei tassi interbancari registo ad agosto in concomitanza con l’acuirsi della crisi del settore immobiliare statunitense. Si stima – spiega Bankitalia – che un aumento di mezzo punto del tasso interbancario determini per le famiglie con mutui indicizzati un incremento del servizio del debito pari in media lo 0,6% del reddito disponibile. L’aggravio risulta maggiore per le famiglie con i redditi più bassi caratterizzate da un’incidenza della rata sul reddito mediamente più elevata”.
E meno male che la crisi dei sub-prime, che ha coinvolto i mercati globali di tutto il mondo, non avrebbe riverberato i suoi effetti in Italia “Isola Felice”, secondo le ben raccontate frottole, figuriamoci se fosse stato il conrio. La verità è che la crisi dei sub-prime, che ha interessato milioni di famiglie che debbono pagare rate più esose di 15 euro al mese ogni 25 centesimi di punto di aumento in più del costo del denaro,su un mutuo di 100.000 euro,non non ha coinvolto la redditività e gli utili massicci delle banche,perché tali utili vengono conseguiti sulla pelle delle famiglie consumatrici, sia con i ritocchi di costi e commissioni,che con la mancata applicazione del decreto Bersani sulla simmetria dei tassi.
Ma il bollettino economico di Bankitalia fotografa un altro grave disagio delle famiglie ben ignorato dall’Istat con “l’inflazione farsa”,costrette a rallentare i consumi,con una flessione del +2% nei primi 9 mesi 2007, soprattutto con una minore spesa in beni durevoli e generi alimentari solo in parte compensata dal positivo andamenti di quella in servizi,con una conzione dei consumi alimentari “in atto dalla fine del 2006,che potrebbe essersi accentuata nei mesi più recenti in seguito all’aumento dei prezzi dovuto ai rincari delle materie prime”.
Le famiglie sono costrette quindi ad indebitarsi e non mangiano per ripagare i debiti e le rate di mutui e prestiti, maggiori di un punto circa sulla media Ue, contribuendo in tal modo ad alimentare gli utili di banche e finanziarie, che al riparo della competizione non applicano neppure la legge, sotto gli occhi distti e compiacenti del governo e della Banca d’Italia.

ADUSBEF

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