Il Servizio idrico integrato, affidato a Metropolitana Milanese, è un elemento di eccellenza e un modello virtuoso, utilizzabile in Europa e nel mondo, sia in termini di efficienza che di tutela della qualità. Milano è città leader nel sistema di depurazione delle acque, con benefici importanti per l’ambiente, per l’agricoltura e il campo energetico. Secondo i dati forniti dal Monitoraggio Ambientale dell’area circostant i Depuratori di Nosedo e di San Rocco, condotto nel biennio 2006-2007, Milano invia al servizio di depurazione il 100 per cento dei reflui e rispetta tutti i limiti previsti dalla normativa di riferimento. Gli impianti milanesi depurano oltre 154 milioni di metri cubi di acqua ogni anno, comprese quelle che finiscono nel Lambro e poi nel Po. Le acque reflue rappresentano inoltre un valore utile sia a scopi agricoli che energetici. La sintesi dei risultati della ricerca sono stati presentati durante il convegno “Scenari di qualità ambientale nel sistema di depurazione di Milano”, organizzato dall’Assessorato Mobilità, Trasporti, Ambiente a Palazzo Marino. “Milano, grazie all’impegno del Comune, ha saputo recuperare il ritardo nella depurazione delle acque reflue, realizzando in tempi rapidi un sistema efficiente che rappresenta un’eccellenza a livello internazionale, ha detto l’Assessore alla Mobilità, Trasporti e Ambiente, Edoardo Croci. Oggi le acque depurate costituiscono una risorsa che ha valore per l’ambiente e per gli usi irrigui ed energetici”. Negli anni tra il 2000 e il 2005 è stata completata, grazie all’intervento del Commissario Straordinario Albertini, di cui l’Assessore Croci è stato sub commissario, l’opera di risistemazione del sistema di depurazione delle acque. Il Monitoraggio Ambientale condotto nel biennio 2006-2007 ha comportato analisi chimiche volte ad individuare eventuali rischi ambientali ed analisi biologiche utili a verificare gli eventuali effetti tossici derivanti dalle acque inquinate. I tre impianti di depurazione delle acque, situati a Nosedo, San Rocco e Peschiera Borromeo, hanno un’età media inferiore ai 2 anni, ben al di sotto della media nazionale che è di 16, ed una potenzialità depurativa complessiva pari a 2.550.000 Abitanti Equivalenti.

I corsi d’acqua superficiali interessati dalla restituzione dei depuratori, come il fiume Lambro, mostrano infatti un significativo miglioramento, passando dalle stazioni poste a monte a quelle poste a valle degli impianti: tale recupero in termini di qualità è certamente uno degli elementi maggiormente qualificanti dei depuratori in quanto, oltre a salvaguardare gli aspetti igienico-sanitari, garantirà una maggiore fruibilità dei corsi d’acqua a valle degli impianti. Milano ha affidato a Metropolitana Milanese la gestione del ciclo delle acque e fatto del proprio Servizio idrico integrato un elemento di eccellenza ed un modello, sia in termini di efficienza che di tutela della qualità. Inoltre il sistema idrico milanese mostra, in termini di perdite di rete, la media più bassa in Italia ed è capace di offrire ai cittadini un’acqua tra le migliori d’Italia con una tariffa media del servizio pari a 0,54 € per metro cubo, ovvero tra le più basse applicate in Europa. Inoltre, l’acqua diventa un fattore di sviluppo di tecnologie innovative e pulite che utilizzano l’acqua di falda attraverso le pompe di calore come nel caso del teleriscaldamento per il quale Milano ha un piano di progressiva estensione che interesserà più di 500mila cittadini.
“L’utilizzo dell’acqua – ha concluso Croci – riveste un ruolo centrale nel tema scelto per la candidatura all’Expo 2015, Nutrire il pianeta, energia per la vita, che pone in evidenza la necessità di avere disponibilità di acqua potabile per tutta la popolazione mondiale. La città di Milano si propone in Europa e nel mondo come modello di utilizzo virtuoso dell’acqua ed è in grado di esportare questa esperienza in una logica di collaborazione con altre grandi città del mondo”.

www.comune.milano.it

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