Catasto – La riforma catastale una “rivoluzione” per un fisco più equo

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La riforma del Catasto. Una tranquilla rivoluzione per un fisco più equo: è il titolo di una pubblicazione nata con l’idea di offrire l’opportunità di una riflessione sull’evoluzione e sulle prospettive del sistema catastale in Italia. Una riflessione – spiegano gli autori, Alfiero Grandi Sottosegretario di Stato all’Economia e alle Finanze e Flavio Zanonato Delegato ANCI al Decentramento del catasto e sindaco di Padova – che parte da un rapido excursus sulle origini storiche e sulle caratteristiche strutturali del catasto nell’Italia post-unitaria, evidenzia i motivi di fondo della sua progressiva crisi e sottolinea l’obiettiva necessità di una radicale e complessiva riforma del sistema. Si ricorda che la riforma del Catasto, avviata nel 1998, ha iniziato ad essere attuata con le normative approvate in quest’ultima legislatura. Questo processo di decentramento è cominciato con la legge 15 marzo 1997, n. 59 e con il successivo D. Lgs. 112 del 1998 che disciplinava la ripartizione di funzioni tra Stato e Comuni in materia catastale. La riforma del catasto è fondata sulla collaborazione tra Stato (Agenzia del Territorio) e Comuni e in particolare sul decentramento dei poteri nel territorio. L’obiettivo è realizzare maggiore equità, efficienza e più vicinanza ai cittadini e ai professionisti del

settore. “Determinante per l’accelerazione dell’attuazione della riforma è stato il protocollo di intesa tra Governo e ANCI sottoscritto il 28 settembre 2006. I Comuni – aggiungono gli autori – sono così divenuti soggetti attivi del decentramento. La Finanziaria 2007 e poi i successivi Dpcm, sono i capisaldi normativi. Il Dpcm del 14 giugno 2007 prevede le modalità di trasferimento graduale delle funzioni catastali ai Comuni o a gruppi di piccoli Comuni. L’ultimo Dpcm assegna le risorse umane e finanziarie ai Comuni. Quanto si è realizzato nel corso di questi ultimi anni, vede finalmente realizzarsi il processo che prefigura un sistema catastale nazionale unico con due soggetti istituzionali alleati e collaboranti nella gestione: lo Stato e i Comuni. Nella pubblicazione – concludono Grandi e Zanonato – viene descritto il lungo percorso che ha portato al raggiungimento di questo obiettivo, e si mette a disposizione la documentazione dei passaggi fondamentali, fino al testo dell’ultimo Dpcm attuativo

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