Con ICI e Mutui il Governo affronta il costo abitazione per le famiglie. E gli affitti?

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Con le sue misure sulla prima casa in proprietà – ha dichiarato Luigi Pallotta segretario generale del SUNIA – il Governo ha inteso contribuire ad abbattere il costo della voce abitazione sul bilancio familiare. Si tratterà ora di vedere come il minore introito per i comuni sia immediatamente compensato sia per l’anno in corso che in prospettiva futura: diversamente le stesse famiglie rischierebbero di dover pagare con un maggior costo dei servizi pubblici locali e delle prestazioni sociali il momentaneo beneficio sull’ICI. Ma in questo quadro di attenzione al costo del bene casa spicca, per l’assenza, qualsiasi analoga misura di sostegno e agevolazione all’inquilino che, privo di una casa in proprietà, non trarrà alcun beneficio dalla manovra annunciata. Ciò è grave e inspiegabile: se l’intenzione del Governo era quella di farsi carico della
situazione di difficoltà economica delle famiglie che pagano il mutuo e l’Ici e “porre rimedio alla
perdita del potere d’acquisto” non doveva ignorare chi, negli ultimi anni, ha visto impennarsi il costo dell’affitto con effetti devastanti sul bilancio familiare e sulle capacità di spesa persino verso altri beni e servizi essenziali. Lo dimostrano tutti i dati sull’inflazione e la sofferenza che, analogamente al problema mutui, si è tradotta in un massiccio aumento degli sfratti per morosità sui quali va incentrata responsabilmente l’attenzione di Governo ed enti locali per contrastare un disagio e una emarginazione sociali crescenti.

Oggi l’aiuto che lo Stato intende dare per sopportare il costo della voce abitazione è
assolutamente sperequato a svantaggio degli inquilini, soprattutto quelli in maggiori difficoltà,
ignorati dalla manovra che si preannuncia a senso unico. Anche sulle misure che intendono colpire chi affitta alloggi a clandestini, che condividiamo, vorremmo vederle associate a più incisive norme che colpiscano in generale l’evasione fiscale nella locazione e i contratti irregolari che riguardano anche i lavoratori e gli inquilini italiani, costretti a pagare canoni non dimostrabili ne’ deducibili. Le misure sono state adottate dal governo con un decreto legge che dovrà essere convertito dal Parlamento: ci batteremo affinché in quella sede siano apportate modifiche finalizzate ad un incremento della detrazione fiscale sugli affitti pagati anche a vantaggio degli incapienti, a partire dai pensionati. In questo senso sollecitiamo un incontro col Ministro dell’Economia e delle Infrastrutture oltre che con i corrispondenti ministri ombra del PD.

www.sunia.it

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