Cultura del progetto e del prodotto industriale dal 20 giugno al 21 settembre. Nel novembre 1991 usciva “Torino Design”, numero monografico di Atti e Rassegna Tecnica (SIAT-Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino) che per la prima volta si poneva l’obiettivo di esplorare la realtà regionale del design. Il panorama risultò così ricco e diversificato che SIAT, allora diretta da Giorgio De Ferrari, negli anni successivi colse l’occasione per promuovere una ricerca a tutto campo finalizzata alla documentazione della cultura del progetto e del prodotto industriale nell’area regionale attraverso un’esposizione ideata per il grande pubblico, ma dove anche i cultori del design potessero trovare un quadro aggiornato del fenomeno. I due anni di ricerca che furono necessari fecero della mostra Torino Design un caso-studio unico; da fenomeno inesplorato, il design a Torino e in Piemonte divenne fenomeno visibile e condivisibile: non solo auto, non solo grandi nomi, ma una diffusa cultura progettuale radicata in una secolare tradizione del fare con mentalità industriale.
Nell’aprile 1995 si inaugurava a Torino la mostra “Torino Design – dall’automobile al cucchiaio” che con oltre 400 prodotti industriali progettati e/o prodotti in Piemonte dal 1970 al 1995 testimoniava la vivacità del design, fino ad allora noto solo per la risonanza del settore automotive. La mostra, oltre a documentare il processo progettuale attraverso elaborati, modelli e prototipi originali, era organizzata in settori: taluni a carattere merceologico, altri più concettuali, testimoni di movimenti e periodi storici. Il successo di quella mostra convinse dell’opportunità di esportare questo patrimonio fuori dai confini nazionali. Una lunga e prestigiosa itineranza (Stoccarda 1996, Amsterdam e Chicago 1997, Nuova Delhi 1998, Tokyo 2000) contribuì a rinnovare l’immagine del territorio attraverso la conoscenza della sua variegata realtà produttiva, caratterizzata da creatività integrata alle fasi ingegneristiche del progetto di design, attenzione all’innovazione tecnologica e da una eccezionale rete di servizi al progetto (modellatori, prototipatori, ingegnerizzatori, comunicatori del prodotto). Da quella positiva esperienza è nata la nuova mostra “Piemonte Torino Design – cultura del disegno industriale nell’area regionale”. Oltre 250 prodotti progettati e/o realizzati nel territorio piemontese da 200 designer e aziende documentano lo stato del design in Piemonte e le sue eccellenze. I prodotti sono organizzati in sezioni precedute da brevi storie introduttive.

Alcune sono l’espressione di valori progettuali e industriali radicati sul territorio, che resistono ai nuovi scenari produttivi (attrezzature sportive, rubinetteria e casalinghi, penne a sfera, macchine industriali e aerospaziale); altre rappresentano nuove tendenze della progettualità (food design, design per tutti, ecc.) per le quali la mostra rappresenta un veicolo promozionale; altre ancora raccontano casi studio specifici o illustrano le potenzialità dell’innovazione e del fare sistema attraverso il design. In relazione alle Olimpiadi Invernali Torino 2006 un’isola è dedicata al progetto della fiaccola e delle medaglie olimpiche. L’auto, per esigenze di spazio e per la già nota affermazione in campo internazionale, è rappresentata dalla propria vasta letteratura: un salotto-biblioteca accoglie i visitatori che, su sedili auto made in Piemonte, possono consultare il vasto repertorio delle pubblicazioni edite dai grandi nomi della carrozzeria piemontese. Oltre a documentare il design di prodotto in Piemonte la mostra esplora anche le aree di un design possibile in cui innescare nuove attività: i distretti industriali “potenziali” territori del design (il distretto orafo di Valenza; il distretto del tessile biellese; il distretto della meccanica di Cuneo); i nuovi orientamenti della formazione politecnica (il “design per componenti”) e dei centri di formazione privati presenti sul territorio. Alle ricerche avviate su tali temi sono dedicati in mostra grandi pannelli grafici e fotografici che realizzano i fondali di un allestimento concepito anch’esso come prodotto industrializzato di design, dove moduli in lamiera forata su disegno (il logo della mostra si ripete su ogni modulo) formano una vetrina standard autoportante e diversamente aggregabile per ospitare la moltitudine colorata di prodotti. In mostra, le superfici espositive sono il nastro di un racconto che si snoda, si interrompe e riprende di sezione in sezione: un racconto che riprenderà in molte lingue e in molte sedi, facilmente ampliabile e aggiornabile nel tempo, nonchè stoccabile, prodotti compresi, in un solo container. Il catalogo della mostra, un monolite recante il logo della mostra (nero e misterioso all’esterno, colorato all’interno), è edito da Mondatori Electa in italiano e inglese. Raccolti in sezioni tematiche, i prodotti sono illustrati da didascalie riportanti dati significativi e un sintetico commento; i saggi del comitato scientifico e dei curatori aprono una riflessione a più voci sullo stato e sulle potenzialità del design dentro e fuori dal territorio regionale.

www.piemontetorinodesign.it

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