Parlando al Convegno toscano dell’Associazione magistrati tributari in corso a Firenze, il Presidente della Confedilizia Corrado Sforza Fogliani ha detto: “Le tariffe d’estimo ministeriali (che servono a fissare la rendita, e quindi la base imponibile, di abitazioni, uffici e negozi) possono essere impugnate solo per motivi di legittimità. Non si può cioè farne valutare da alcun giudice la congruità, che è proprio quel che invece interessa ai contribuenti. È una situazione paradossale, veramente assurda, in un Paese che proclama di ispirarsi ai principii dello Stato di diritto. Eppure, col passato Governo non c’è stato nulla da fare: rispondeva per esso l’Agenzia del territorio, che evidentemente non vuole controlli a proposito dei suoi rilevamenti di prezzi e canoni sul territorio. Ora, abbiamo già rappresentato il problema al nuovo Governo, che speriamo non segua su questo la strada del vecchio.

Le ipotesi sul tavolo, che hanno già trovato corpo anche in Parlamento, sulla base di precise proposte di legge, sono due: attribuire la competenza a giudicare in questa materia anche nel merito alla giustizia amministrativa, o attribuire il compito alla giustizia tributaria allargando agli atti catastali generali quelle competenze che essa ha già per gli atti individuali. Quest’ultima strada avrebbe il merito di assommare in un unico giudice tutte le competenze a giudicare in materia catastale, facendo del giudice tributario il giudice del Catasto”.

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