Regione Toscana: prevedibile aumento della raccolta differenziata

di Redazione Commenta

Già dal 1998 il Piano dei rifiuti della Regione Toscana prevedeva di raggiungere nel 2003 il 50% di raccolta differenziata. Da allora in ogni strumento di pianificazione regionale e provinciale, così come nelle norme e finanziarie nazionali, sono state confermate la volontà e l’esigenza di aumentare, fino al 65% nel 2012 (dlgs152/06), la differenziazione. «Le leggi ripetono da 10 anni la stessa cosa e quindi verrebbe da pensare che forse c’è stata una sottovalutazione nella programmazione degli impianti dedicati alla raccolta differenziata», ha detto l’assessore regionale all’ambiente Anna Rita Bramerini, commentando la richiesta dell’azienda Revet di Pontedera che nei giorni scorsi ha invitato il presidente della Regione Claudio Martini, i presidenti delle Province ed i sindaci toscani ad intervenire con procedure ‘contingibili ed urgenti’ (in base al dlgs152/06) per ‘abbreviare’ gli iter amministrativi, permettendole così di ampliare gli impianti e di gestire l’ingente mole di multimateriale raccolta dall’inizio del 2008, una mole superiore alle sue capacità. «Vorrei che per tutti fosse chiaro – ha aggiunto Bramerini – che le autorizzazioni ambientali e le valutazioni di impatto ambientale sono atti importanti per la sicurezza dell’ambiente e dei lavoratori». I dati forniti dall’Agenzia regionale recupero risorse (ARRR), sulla base delle dichiarazioni delle principali aziende di gestione dei rifiuti toscane, dicono che l’aumento di raccolta differenziata multimateriale riscontrato nei primi mesi del 2008 rispetto al 2007 è del 15% circa, una percentuale che non avrebbe dovuto mettere in crisi il sistema, specialmente dopo che ha regolarmente ripreso a funzionare l’azienda Recoplast, altra azienda di settore rimasta chiusa per alcuni mesi.

«La Regione sta comunque lavorando per valutare il da farsi – ha aggiunto l’assessore – anche se le soluzioni provvisorie ipotizzate dalla Revet rischiano, probabilmente, solo di rimandare il problema, perché con questi trend di crescita inevitabilmente gli impianti dovranno essere ampliati in via definitiva». Già oggi dagli uffici dell’assessorato all’ambiente sono partiti dei sopralluoghi tecnici e sono stati convocati in Regione per questo pomeriggio gli assessori all’ambiente delle Province di Firenze, Pisa e Siena e del circondario empolese nonché la stessa Revet per valutare le possibilità di azione. «Questa vicenda – ha spiegato Bramerini – dimostra che in Toscana sono stati realizzati impianti per valorizzare la raccolta differenziata e quei pochi sono stati tutti cofinanziati dalla Regione, come nel caso di Revet cui sono state assegnate risorse per circa 4 milioni di euro a fronte di un investimento complessivo di circa 9 milioni». La quasi totalità della raccolta differenziata viene attualmente gestita da tre impianti: lo stabilimento Revet di Pontedera (autorizzato per 294 tonnellate al giorno), quello Revet Vetro di Ravagnani (autorizzato per 160 tonnellate/giorno dopo che l’anno scorso ha rinunciato ad un’ulteriore autorizzazione per altre 130 tonnellate/giorno di multimateriale) e quello Recoplast (per 82 tonnellate/giorno). L’assessore ha infine voluto ringraziare i cittadini, i Comuni e i gestori che si sono impegnati e si stanno impegnando a differenziare i loro rifiuti.

www.regione.toscana.it

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