Stop alla cementificazione selvaggia sulle rive del Garda: è questo il deciso appello lanciato in occasione della conferenza stampa congiunta di Legambiente Lombardia e Legambiente Veneto che si è svolta a Desenzano del Garda per ribadire il fermo no alle colate di cemento e alla speculazione edilizia che stanno stravolgendo le coste del principale lago italiano, oggetto in questi giorni del monitoraggio della Goletta dei Laghi.
Dagli anni ’80 ad oggi, è lunga la lista delle aggressioni selvagge compiute lungo le sponde del lago del Garda che, da Sirmione a Peschiera, passando per Desenzano e Toscolano Maderno, sono ormai ridotte ad un interminabile susseguirsi di grandi e piccoli ecomostri, interrotto solo in pochi tratti dove era impossibile accedere per sfruttare il terreno. Un paesaggio di complessi residenziali e turistici, fatti di microappartamenti in falso stile locale, nati grazie a piani regolatori estremamente permissivi.

Secondo la magistratura veronese, che lo scorso 4 marzo ha disposto il sequestro preventivo del resort, la società bresciana “Sermana Srl” avrebbe infatti mutato il progetto originario a destinazione d’uso alberghiero, parcellizzando il complesso immobiliare e capitalizzando così circa 110 milioni di euro attraverso la vendita di singoli appartamenti ad acquirenti italiani e stranieri. “Sfugge ancora ai più l’effettiva dimensione del fenomeno della cementificazione selvaggia sul Garda e i problemi che potranno derivare in futuro da questa sconsiderata gestione del territorio – afferma Lorenzo Albi, presidente di Legambiente Verona – E’ oggettivamente mistificatorio parlare di sviluppo sostenibile nei piani locali: fino a quando saranno i comuni i veri e unici attori della pianificazione territoriale nella nostra regione non vi sarà alcuna possibilità di evitare questi fenomeni di abusivismo. Sul Garda – continua Albi – è necessaria una pianificazione sovraordinata interregionale, un piano territoriale che consideri olisticamente le complessità dell’intero ecosistema lago, perchè ci si avvii davvero verso forme di sviluppo sostenibile del territorio e di miglioramento della qualità complessiva dell’abitare e del vivere”.

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