Raggiunta l’ipotesi d’accordo tra Fondazione Enasarco e Sindacati degli inquilini in merito alla decisione dell’Ente di previdenza degli agenti di commercio di dismettere l’ingente patrimonio immobiliare abitativo detenuto in proprietà. L’ipotesi d’accordo, che sarà sottoposto al vaglio delle assemblee degli inquilini (per la città di Roma sono previste per mercoledì 17 settembre), regola in particolare il sistema di tutele a favore degli inquilini che intenderanno acquistare il proprio alloggio attraverso facilitazioni per l’ottenimento dei mutui, le modalità di determinazione del valore dell’immobile che terrà conto delle condizioni di manutenzione, della vetustà, delle certificazioni di sicurezza, oltre alle riduzioni di prezzo per l’alloggio occupato e per l’acquisto in forma collettiva. Inoltre il diritto all’acquisto è esteso fino ai famigliari entro il quarto grado.
Un ulteriore sistema di tutele è previsto in difesa delle famiglie con redditi modesti, formate da anziani, in cui siano presenti invalidi gravi, in particolare difficoltà socio economica.

Per le famiglie che non potranno acquistare e che ricadono all’interno delle griglie di reddito e di condizione sociale descritte dall’accordo, si prevede il rinnovo del contratto di locazione per un periodo di 8 anni con una maggiorazione del 5% dell’affitto attualmente applicato (l’aumento non scatterà per i nuclei considerati in difficoltà socio economica, avranno 9 anni di contratto).
Il nuovo contratto partirà dalla data in cui l’alloggio sarà conferito dall’Enasarco al fondo immobiliare che dovrà gestire il patrimonio invenduto. Gli inquilini ultra sessantasettenni potranno acquistare il solo diritto d’abitazione o l’usufrutto dell’immobile occupato garantendosi così di rimanervi a vita. Vogliamo far rilevare almeno due innovazioni che riteniamo degne di attenzione e dovute alla sensibilità del SICET: le tutele ai nuclei familiari considerando un reddito diversificato sulla base del numero dei componenti, il reddito di riferimento è l’imponibile fiscale quindi al netto degli oneri previdenziali. L’accordo costituisce un punto di partenza, sarà seguito da tutta una serie di adempimenti che riguarderanno il rinnovo dei contratti scaduti o in scadenza da qui all’inizio della dismissione, la definizione del disciplinare per le forme di acquisto in forma collettiva, le modalità d’esercizio del diritto di prelazione. Il lavoro che ci attende è ancora molto, ma il punto di partenza è positivo.

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