Federconsumatori: il Governo vorrebbe appropriarsi dell’autorita per l’energia

di Redazione Commenta

L’emendamento del Governo al Ddl. 1441-ter “Disposizioni per lo sviluppo e l’internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia” pone gravi e pesanti ipoteche sul corretto funzionamento dei mercati del gas e dell’elettricità. Infatti, le modifiche introdotte dal Governo alla legge istitutiva dell’Autorità per l’energia elettrica ed il gas cancellano il carattere di indipendenza dell’organismo, prevedendo si acquisire il parere delle Commissioni Parlamentari sui nomi che comporranno la struttura dirigente, con pronunciamento a maggioranza semplice e non più con i 2/3 dei componenti le Commissioni.
L’approvazione di tale innovazione trasforma l’Autorità dell’energia in una sorta di agenzia del Governo e del Ministero dello Sviluppo Economico, ripristinando quell’intreccio perverso tra politica ed economia, in cui proliferò il sistema di Tangentopoli della Prima Repubblica ed in particolare nel campo dell’approvvigionamento e commercializzazione dei prodotti energetici (petrolio, gas, elettricità). La preoccupazione della Federconsumatori non è di natura politica, seppure quest’ultima sia di grande rilievo, ma riguarda gli interessi dei consumatori, che ancora oggi pagano in bolletta i costi di regolazione di strutture e funzionamento dei settori gas ed elettricità a suo tempo adottate dalla politica, privilegiando gli interessi dei grandi monopolisti, dei petrolieri e di imprenditori senza scrupoli.

È necessario che l’emanazione, l’implementazione, nonché la vigilanza relativa a regole tecniche specifiche, necessarie per creare e stimolare la concorrenza nei mercati all’ingrosso ed al dettaglio di gas ed elettricità, siano affidate ad un soggetto terzo e neutrale, quindi, senz’altro, non al Governo, che è parte in gioco, essendo l’azionista di riferimento di ENI, ENEL, Terna, Acquirente Unico. Inoltre è nota a tutti la “famelica” gestione governativa che già lucra prelevando l’incremento dell’IVA e delle accise dalle tasche dei consumatori, lasciati in balia degli speculatori in nome di un liberismo furbesco e di facciata.
La Federconsumatori, nel denunciare la gravità di tale provvedimento, si rivolge ai Parlamentari della Commissione Attività Produttive della Camera dei Deputati, affinché respingano l’emendamento al Ddl. attribuito dalla scorsa settimana al Governo.

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