Sono 6.300 le famiglie sarde disagiate (il 73% delle richiedenti) che quest’anno beneficeranno del contributo. La Regione ha previsto un finanziamento di sei milioni di euro (è il massimo sforzo economico mai compiuto in questo tipo di intervento) e ha ottenuto una buona premialità dallo Stato. Duecentocinquanta i Comuni che riceveranno e distribuiranno i fondi. Due le fasce di reddito per l’accesso ai benefìci. Oltre dieci milioni di euro per 6.300 famiglie sarde disagiate, per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione. La Giunta regionale anche quest’anno cofinanzia il Fondo nazionale, con un intervento pari a sei milioni di euro che va a sommarsi ai tre milioni 973mila 407 euro garantiti dallo Stato. Quest’ultimo, secondo quanto previsto dalla legge 431 del 9 dicembre 1998, ha riconosciuto alla Regione una premialità di 834mila 292 euro per l’intervento della stessa amministrazione regionale. Pertanto, la consistenza del Fondo per il 2008 ammonta complessivamente a dieci milioni 807mila 699 euro, che andranno ripartiti tra i 250 Comuni che hanno redatto le graduatorie e riusciranno a soddisfare il 73% delle richieste pervenute agli Enti locali. Quello previsto nella delibera di ieri è il massimo sforzo economico mai compiuto dalla Regione in questo tipo di intervento a forte valenza sociale. Due le fasce di reddito per l’accesso ai benefìci. Nella fascia A rientra il reddito familiare pari a due pensioni minime dell’Inps (complessivi 11.521,12 euro all’anno): in questo caso il canone deve incidere in misura superiore al 14% del reddito imponibile. Nella fascia B, invece, il limite di reddito è pari a 13.643 euro (il canone non deve superare il 24% del reddito imponibile, ma sono previsti ulteriori sgravi a seconda del numero dei componenti il nucleo familiare). Per ciascun figlio a carico, inoltre, è previsto un abbattimento del reddito di 516,46 euro.

Tra i principali Comuni beneficiari figurano Cagliari (un milione 220mila euro, da distribuire tra 643 famiglie), Sassari (un milione 11mila euro, 571 famiglie), Quartu Sant’Elena (960mila euro, 545 famiglie), Alghero (607mila euro, 338 famiglie), Assemini (527mila euro, 281 famiglie) e Olbia (300mila euro, 164 famiglie). Sino al 2004, la Regione non interveniva con fondi propri a sostegno delle risorse statali (la dotazione media annua ammontava a poco meno di tre milioni di euro, assolutamente insufficienti a soddisfare la domanda dalle famiglie sarde, che arrivava a 7,5 milioni di euro: infatti la percentuale di soddisfacimento era di appena il 39%).
L’andamento negativo è stato interrotto a partire dal 2005, quando la Giunta stanziò due milioni di euro oltre i 3,5 milioni assegnati dallo Stato: la percentuale era così salita al 57%. Nel 2006 l’impegno finanziario regionale raddoppiò e, grazie allo stanziamento aggiuntivo statale, con complessivi 9,3 milioni di euro si arrivò a soddisfare l’81,20% delle richieste. L’anno scorso, infine, la Regione si è impegnata per quattro milioni mentre lo Stato ha stanziato poco di più (quasi 4,7 milioni di euro): la percentuale è scesa al 56%.
“Quest’anno – spiega l’assessore regionale dei Lavori pubblici, Carlo Mannoni – il livello di soddisfacimento è cresciuto di nuovo, grazie a una più marcata connotazione della politica regionale a favore del settore abitativo. E questo nonostante dallo Stato siano giunti minori fondi e le richieste delle famiglie disagiate siano decisamente aumentate. Inoltre, per il quarto anno consecutivo riusciamo a stanziare le risorse nell’anno in corso e non, come accadeva sino al 2004, con dodici mesi di ritardo”.

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