L’assessore all’Edilizia residenziale, Sergio Conti, ha voluto intervenire con alcune puntualizzazioni sulle notizie di tono allarmistico apparse in questi giorni su alcuni organi di informazione circa l’utilizzo e alla destinazione dei fondi per il Programma Casa: “L’attuale Giunta ha accertato dal suo insediamento che i trasferimenti statali maturati e finalizzati all’accesso alla casa (in totale 408 milioni di euro nel 2006), mentre erano iscrivibili nel bilancio di competenza, non erano altrettanto disponibili in quello di cassa a causa della mancata programmazione del loro utilizzo da parte della precedente amministrazione. Ricordo, a tale proposito, che la Corte dei Conti, sezione regionale del Piemonte, già a partire dagli anni 2003-2004 aveva sollecitato la Regione a programmare la spesa delle somme di competenza maturate, per rispondere in tal modo concretamente alla pressante domanda di case per le fasce meno abbienti della popolazione”.

La Giunta Bresso ha avviato a fine 2005 la rilevazione del fabbisogno esistente e ha provveduto alla programmazione delle risorse statali inutilizzate, incrementandole con fondi aggiuntivi di provenienza regionale. E’ stato così attivato il più imponente Programma per la casa a livello nazionale, dotandolo di complessivi 748 milioni di euro. Con l’attività del primo biennio di tale Programma – approvato a dicembre 2006 e con i bandi aperti nel febbraio successivo – sono stati assegnati finanziamenti ai soggetti operatori per realizzare 5.444 alloggi, 23 studi di fattibilità e 18 agenzie sociali per la locazione, utilizzando integralmente le risorse che la sua programmazione ha reso disponibili nel periodo considerato, pari a 306,900 milioni di euro.
“Si tratta di un risultato di assoluto rilievo – commenta Conti – che va ben oltre le previsioni iniziali, che stimavano in 4.200 alloggi l’obiettivo da raggiungere. La Giunta ha inoltre raddoppiato il numero delle domande ammesse a contributo per i giovani, passando da 700 a 1.400, ed ha finanziato 430 alloggi per gli anziani. E’ stata data poi immediata risposta al fabbisogno presente a Torino, finanziando il Comune per l’acquisto di 351 alloggi assegnabili in tempi brevi ai canoni d’affitto di edilizia sovvenzionata, la più favorevole per i soggetti a rischio. Infine, la Giunta regionale ha definito recentemente le linee guida per il social housing, a integrazione del Programma Casa, i cui interventi sono volti alla realizzazione di due macro-tipologie: residenze temporanee e alloggi individuali destinati alla locazione permanente. Partirà a breve, mediante casi pilota, una fase di sperimentazione di questa ulteriore risposta alle articolate problematiche delle fasce deboli. Ricordo inoltre lo stanziamento della Regione di 41 milioni di euro a cofinanziamento dei circa 77 milioni di provenienza statale per attuare il programma “Contratti di quartiere II” che, attraverso progetti di recupero urbano, vuole rispondere non solo al fabbisogno abitativo ma anche alla necessità di inclusione sociale”.
L’impegno della Regione nella realizzazione del Programma Casa è diventato ancora più determinante a fronte del mutato orientamento del Governo nazionale che, in particolare con la legge 133/2008, ha introdotto norme penalizzanti in materia di edilizia, ipotizzando ingenti tagli nei trasferimenti finanziari alle Regioni, accentrando le competenze di programmazione a livello centrale e, di fatto, spogliandole delle decisioni in materia di edilizia sociale.
“Credo – conclude l’assessore – che sia questo l’elemento di forte preoccupazione con il quale confrontarsi nell’immediato, fermo restando che rimangono confermati gli impegni che la Regione si è assunta negli anni scorsi e che intendiamo mantenere per il futuro”.

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