Sulla proroga degli sfratti, interviene, con la dichiarazione che segue, l’assessore alle politiche del territorio, Angela Barbanente: “Continuano a piovere provvedimenti del governo Berlusconi a danno dei più deboli. La pubblicazione del decreto legge 20 ottobre n. 158 conferma le nostre intuizioni. Il decreto stabilisce che, in attesa della realizzazione delle misure e degli interventi previsti da un fumoso e inattuabile Piano Casa nazionale che tutto lascia presagire fuorché misure a sostegno delle persone e famiglie in difficoltà, l’esecuzione dei provvedimenti di sfratto è differita al 30 giugno 2009. “Dove sta il danno? Innanzitutto nel fatto che, in barba alla tanto decantata semplificazione, con oscuro linguaggio burocratico che rinvia alla legge 148/2005, si limita la proroga degli sfratti a 14 città metropolitane e comuni contermini.

Dunque, dei 71 Comuni pugliesi individuati dalla delibera Cipe del 2003 come caratterizzati da elevata tensione abitativa e inclusi nel provvedimento di proroga degli sfratti del precedente Governo se ne lasciano fuori ben 60, limitando la proroga a 11 comuni, ossia Bari e comuni contermini. Per essere più chiari, ciò significa che si escludono in Puglia capoluoghi come Foggia, Taranto, Brindisi, Lecce, o medie città con evidentissime tensioni sul mercato abitativo come Barletta, Andria, Molfetta, e si includono Trieste, Messina e comunelli contermini.
“Ma i danni non finiscono qui. Per “garantire il passaggio da casa a casa” alle famiglie in gravi condizioni di disagio (con reddito inferiore a 27.000 euro e anziani, malati terminali, diversamente abili o con figli a carico) non ci sono più i 550 milioni di euro già stanziati dal Governo Prodi, ripartiti dalle Regioni e assegnati a progetti già concordati. Vorrei ricordare che alla Puglia erano stati assegnati 39 milioni di euro per il recupero e la costruzione di alloggi di edilizia sovvenzionata di immediata cantierabilità nei Comuni dichiarati prioritari dalla Giunta Regionale in base ai fabbisogni accertati (Bari, Taranto, Foggia, Brindisi, Lecce, Andria, Barletta, Altamura, Molfetta, Manfredonia e Cerignola). Al posto dei 550 milioni il Decreto del Governo lascia 750 mila euro per il 2009 e 1, 82 milioni per il 2010. Credo che non occorra aggiungere altro. I numeri in questo caso sono ben più eloquenti delle parole.”

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