PER UNA CASA PRODUTTIVA: l’ alternativa Bed and Breakfast

di Redazione 1

Nato come turismo low cost il B&B si è evoluto anche nel settore del lusso e ora rappresenta un segmento specifico del mercato. Un’ attività in crescita che consente di arrotondare il bilancio e prevede una burocrazia ridotta al minimo, cioè non richiede apertura di partita Iva, iscrizione alle camere di Commercio e cambio dʼ uso dei locali utilizzati per lʼ ospitalità. Per i turisti, l’ occasione di spendere poco, ospitati direttamente in famiglia. Per chi ha una casa in una località di villeggiatura o in una città storica, un modo di arrotondare il bilancio familiare anche in mancanza di specifiche esperienze alberghiere. È il cosiddetto B & B (Bed and Breakfast), cioè l’ offerta di camera e prima colazione nella propria abitazione per brevi periodi.
Quasi tutte le regioni hanno varato leggi in proposito negli ultimi anni e ormai il B&B è una realtà in tutta la Penisola. I centri di ospitalità sono diventati un punto di riferimento non solo per il turista itinerante, ma anche per l’ uomo dʼ affari, per gli agenti e i rappresentanti, per chi partecipa a un convegno o a una riunione.

LA NORMATIVA
Deve trattarsi di un’ attività non continuativa e non esercitata in modo imprenditoriale. Infatti, è vietato assumere dipendenti. Alcune regioni fissano un numero massimo di giorni all’ anno in cui si accoglie la gente, un periodo per la singola locazione e il tempo che deve passare prima di riaffittare alla stessa persona.

DIFFERENZE TRA REGIONE E REGIONE
In Alto Adige l’ ospitalità familiare è inquadrata nella categoria degli “affittacamere”: la famiglia può offrire anche gli altri pasti, oltre alla prima colazione, e può accogliere gli ospiti anche in un edificio diverso dalla propria abitazione.
Nelle Marche vige la stessa regola, ma i locali non devono distare più di 200 metri dallʼ abitazione stessa, mentre in Sardegna il proprietario può non risiedere nei locali, tranne nei periodi in cui ci sono ospiti.

IL PROFILO FISCALE
Non occorre versare l’ Iva, il reddito ricavato va compreso tra quelli diversi, nel modello 730 e nell’ Unico, come attività commerciali non esercitate abitualmente. Quindi i canoni di locazione riscossi non vanno riportati nella sezione fabbricati e possono usufruire dellʼesenzione dall’ Irpef e dall’ Ici, purché l’ attività sia saltuaria e stagionale. Per certificare il pagamento basta una ricevuta semplice, non serve quella non fiscale. Sulle ricevute emesse di importo superiore a 77,47 euro va posta una marca da bollo da 1,29 euro e anche su quelle emesse di importo minore, se l’ ospite le deve scaricare.

I LIMITI
Poiché si tratta di un’ attività non imprenditoriale è ovvio che si cerchi di circoscriverla: perciò è sempre indicato un limite massimo di camere e, quasi sempre, anche di letti. La maggioranza delle regioni fissa il tetto a tre camere e sei letti, ma altre sono di manica più larga.
Trattandosi di abitazioni, devono essere adeguate ai requisiti igienico sanitari previsti dal singolo comune per le residenze. Talora, però, è previsto che, insieme alla dichiarazione di inizio attività, sia presentata anche la documentazione sull’ agibilità dei locali o un’ autocertificazione sull’ adeguatezza degli impianti alle norme di sicurezza. Per tutti vige la norma che si debba allegare alla denuncia una planimetria dell’ immobile. Alcune regioni descrivono in modo dettagliato la dotazione delle stanze ma, in ogni caso, si tratta di arredi essenziali. La pulizia dei locali è in genere imposta giorno per giorno. Il cambio di lenzuola e asciugamani è sempre previsto a ogni arrivo di un nuovo ospite e, in più, una, due o tre volte alla settimana.
Quasi sempre s’ impone una colazione con cibi e bevande preconfezionati. Devono essere monouso, ossia una volta aperta la confezione deve essere consumata in giornata. Ma si tratta di un forte handicap, che fa precipitare i Bed and Breakfast di certe località al di sotto di quelli di altri Paesi. In Francia, Germania e Austria, per esempio, la prima colazione è talvolta un’ occasione di festa per l’ ospite, al quale si offrono cibi freschi, locali e appetitosi.

ADEMPIMENTI BUROCRATICI
Comprendono una denuncia o dichiarazione di inizio attività su modulo già predisposto. Destinatario è in genere il Comune, ma possono essere coinvolti anche la Provincia o l’ Associazione turistica territoriale, soprattutto per quanto attiene ai prezzi. Le presenze devono essere dichiarate all’ ufficio di pubblica sicurezza e agli uffici provinciali, ai fini dei rilevamenti Istat. Per il pagamento non occorre emettere fattura, ma una notula. Il loro controllo è affidato al Comune e, talora, alla Provincia e sono sempre previste sanzioni oltre alla chiusura temporanea e poi definitiva dell’ attività, in caso di violazioni reiterate.

CONTRIBUTI
In cinque regioni, le leggi istitutive del B & B prevedono espressamente l’ erogazione di contributi a favore dei gestori privati. Si tratta di Calabria, Basilicata, Piemonte, Sicilia e Umbria. In Piemonte bisogna impegnarsi a continuare l’ attività almeno per 10 anni. In Sicilia per cinque anni e prestare apposita fideiussione: i finanziamenti una tantum sono da circa 2.000 a 3.100 euro a posto letto, a seconda delle “stelle” di categoria. Priorità ai piccoli centri delle aree interne in Calabria e contributi a fondo perduto del 50% della spesa nel limite di 25 mila euro (5 mila a posto letto). In Umbria la formula è quella del mutuo a tasso agevolato.

BED AND BREAKFAST
PER ARROTONDARE IL BILANCIO FAMILIARE

Gli inizi possono essere duri, anche perché la concorrenza è in forte crescita. Il guadagno effettivo dipende dalla zona e dalla capacità del gestore, ma anche da un’ adeguata pubblicità (il sito web è quasi indispensabile, ma pure l’ adesione a un’ associazione è una spesa utile).
Secondo un’ indagine del Touring Club Italiano, in genere i gestori sono donne (circa 2/3). E poi impiegati e insegnanti (20%), pensionati (18%), casalinghe (15%), commercianti e liberi professionisti in minor numero (9%). Questo dimostra che è possibile svolgere un’ altra attività lavorativa regolare.
L’ ultima stima ufficiale, di fonte Istat, risale al 2005 e dà 10.176 B&B. In base a essa, e al trend di crescita delle registrazioni di nuove strutture, il sito www.bed-and-breakfast.it ha stimato in circa 20 mila le strutture esistenti a marzo 2008.

(a cura di A.C.)

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