La possibilità di ampliare ogni abitazione e di abbattere vecchi edifici malandati per ricostruirne di nuovi, sconti sulla tassa che si deve pagare ai Comuni in cambio del permesso di costruzione: queste le linee guida della legge quadro in discussione in Consiglio dei Ministri, su cui il governo continua a lavorare per mettere a punto un piano per l’ edilizia. Il piano di liberalizzazioni per il settore casa coinvolge due livelli: quello regionale e quello statale. Per quanto riguarda l’ ambito locale, è allo studio un testo base da proporre alle Regioni che intenderanno adottarlo. Veneto, Sardegna e Lombardia hanno espresso il loro consenso. Per quanto riguarda invece l’ ambito nazionale, si provvederebbe a modificare il Testo unico dell’ edilizia e il Codice dei beni culturali e del paesaggio.

Il testo base da proporre alle Regioni prevede:

Ampliamento case e edifici
Le abitazioni private potranno essere ingrandite fino a un tetto massimo del 20% del volume esistente; per tutte le altre tipologie di edifici la soglia del 20% è in riferimento invece alla superficie coperta. Per il rinnovamento e la ricostruzione di edifici, con più di 20 anni e non sottoposti a vincolo di tutela, previsto un aumento del 30% della cubatura degli edifici a uso residenziale; del 30% della superficie degli immobili ad uso diverso da quello abitativo; del 35% della cubatura adoperando tecniche e materiali di bioedilizia o puntando sulle energie rinnovabili.

Sconti fisco
I Comuni potranno scegliere di ridurre il cosiddetto contributo di costruzione previsto per l’ ampliamento del 20%. Sconto che salirebbe al 60% per l’ immobile che sia prima casa del richiedente o di un parente entro il terzo grado. Si potrebbe addirittura arrivare all’ esonero del contributo nel caso di uso di bioedilizia.

Termini
La richiesta di ampliamento deve arrivare entro il 31 dicembre 2010. Il provvedimento allo studio prevede anche la possibilità di realizzare un edificio separato nel caso in cui non sia materialmente o giuridicamente possibile realizzarlo in contiguità con il fabbricato esistente.

Demolizioni e ricostruzioni
Gli edifici realizzati anteriormente al 1989 che non siano adeguati agli standard qualitativi e che non siano sottoposti al vincolo di conservazione possono essere abbattuti e ricostruiti con un aumento della cubatura fino al 30%. Qualora gli edifici non siano residenziali la soglia è relativa alla superficie coperta. In entrambi i casi, il tetto salirebbe a quota 35% con l’ utilizzo di tecniche di bioedilizia. All’ interno di questo capitolo, poi, si starebbe ragionando sulla possibilità di rendere l’ area originaria non edificabile nel caso in cui si decidesse di ricostruire in una zona diversa.

Vincoli paesaggistici
Divieto assoluto di ampliamento per gli immobili abusivi. Previste sanzioni e multe per i casi più lievi e una stretta delle sanzioni per chi interviene sui beni vincolati. Abolito il permesso di costruire, sostituito con una certificazione di conformità giurata da parte del progettista. Meno burocrazia per le procedure per il rilascio dell’ autorizzazione paesaggistica e indicazione di tempi certi per la conclusione del procedimento.

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