Mutui casa: risale la richiesta per quelli a tasso variabile


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Nella riunione del 2 aprile, con decorrenza dall’ 8 aprile 2009, il Consiglio direttivo della Bce ha adottato le seguenti decisioni di politica monetaria: il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principale dell’ Eurosistema è ridotto di 25 punti base, all’ 1,25%; il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento marginale è ridotto di 25 punti base, al 2,25%; il tasso di interesse sui depositi presso la banca centrale è ridotto di 25 punti base, allo 0,25%.


L’ Euribor a un mese è sceso all’ 1% e, di conseguenza, gli italiani riscoprono i mutui a tasso variabile: lo rileva Mutuionline nel suo rapporto sul mercato di marzo 2009. Le richieste di finanziamenti a tasso variabile sono state il 42,2% del totale, contro il 17,2% del secondo semestre 2008.

La quota di richieste per il tasso fisso scende così dall’ 81,8% al 56,3%, mentre il misto ammonta all’ 1,5%. Scegliendo un mutuo variabile anziché un fisso si possono risparmiare nell’ immediato circa 100 – 130 euro (10 – 25%, a seconda della durata del contratto), su un prestito da 100 mila euro.

Diminuisce leggermente (dal 39,1% al 37,5%), anche la quota dei mutui richiesti con durata fra i 30 e i 40 anni, mentre sale a 130.926 euro l’ importo medio richiesto, contro i 121mila del secondo semestre 2008. Per quanto riguarda i prestiti richiesti, la ristrutturazione della casa rimane la finalità più diffusa (20,9%), seguita dal consolidamento (17%), e la liquidità (14,5%).

Fonte Tecnoborsa

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