Housing sociale, qualità degli immobili, risposte concrete alle fasce più deboli della popolazione che non riescono ad accedere al mercato abitativo: questo e altro alla base di un rilancio del settore costruzioni. In verità, vari sono stati nel 2009 i provvedimenti per ridare ossigeno al comparto dell’ edilizia in panne: emergenza Abruzzo, delibera Cipe per opere e scuole, Piano casa 2, sblocco del social housing. E tuttavia non tutti i provvedimenti sono stati concretizzati.

I costruttori sono preoccupati: “Stanno per esaurirsi i portafogli ordini delle imprese, sia nel campo dell’ edilizia privata sia in quello degli appalti pubblici, molte aziende stanno chiudendo, soprattutto quelle più piccole. Sul piano occupazionale siamo già arrivati a 100mila posti di lavoro in meno. I vincoli del patto di stabilità, che fanno aumentare i tempi di attesa con cui le amministrazioni pubbliche pagano i lavori svolti e il problema del credito, che si sta drasticamente restringendo, non fanno che aggravare una situazione già di per sé molto preoccupante”.

Per dare una risposta alle fasce sociali più deboli – giovani coppie, anziani, studenti fuori sede – che non possono accedere al mercato abitativo, Ance pensa ad un’ attuazione il più possibile veloce del piano per il social housing, un piano che non solo consentirebbe di rispondere al fabbisogno di case in vendita e in affitto, ma permetterebbe anche la riqualificazione delle aree urbane in degrado. Ma finora, nonostante le pressanti sollecitazioni di Ance per far partire il piano, non si è fatto nulla.

Per quanto riguarda il mercato immobiliare, Ance pensa che non c’ è stata e non ci sarà la temuta bolla immobiliare. Per un motivo preciso: anzitutto la domanda di case continua a crescere e poi l’ indebitamento delle famiglie italiane è di gran lunga inferiore a quello degli altri Paesi. E tuttavia, il mercato immobiliare nazionale ha iniziato a rallentare, con una netta flessione delle compravendite, anche perché le banche stanno restringendo fortemente l’ accesso al credito sia per le famiglie che per le imprese.

Secondo i dati Ance, in quasi tutte le Regioni italiane l’ erogazione dei mutui alle famiglie ha subito un pesante calo, soprattutto nel Mezzogiorno, e inoltre i mutui erogati in Italia sono i più cari a livello europeo. E questo vale sia per le famiglie che per le le imprese del settore, che molte volte sono costrette ad accettare certe condizioni, in quanto il loro potere contrattuale è molto basso.

La qualità degli immobili è un altro obiettivo importante per Ance. E pertanto pone la massima attenzione al risparmio energetico, alla sostenibilità ambientale, alla sicurezza, perché alla fine della crisi economica si farà naggiore attenzione agli aspetti qualitativi del costruito, appunto efficienza energetica, sicurezza, sostenibilità ambientale. Cambiare il modo di progettare, costruire, demolire e recuperare edifici all’ insegna della qualità sarà quindi un obbligo per le imprese, che dovranno essere in grado di migliorare la qualità urbana e di conseguenza le condizioni di vita e di lavoro dei cittadini.

L’ impegno dell’ Ance riguarda quindi anche la qualificazione delle imprese, che devono essere selezionate sulla base della propria capacità e non solo su certificati privi di valore. Una vera e propria cultura della qualità, da trasmettere al mercato privato.

Dalla cultura della qualità al rilancio del mercato delle costruzioni si arriva al rilancio economico del Paese con la ripresa dell’ occupazione nei cantieri, da quelli per le piccole e medie opere agli interventi per l’ edilizia scolastica ai Piani casa 1 e 2, salvaguardando migliaia di imprese e di lavoratori di un settore trainante per l’ economia del Paese.

Fonte: Ance

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