Legambiente presenta Comuni Rinnovabili 2010

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Legambiente presenta Comuni Rinnovabili 2010. Fra i Comuni rinnovabili italiani Sluderno (Bz), Tocco da Casauria(Pe), Maiolati Spontini (An) e Grosseto sono le località simbolo del futuro energetico italiano. Attraverso nuovi impianti solari, eolici, geotermici, idroelettrici, da biomasse già oggi sono centinaia i Comuni in Italia che producono più energia elettrica di quanta ne consumino.

Grazie a questi impianti sono stati creati nuovi posti di lavoro, portati nuovi servizi e create nuove prospettive di ricerca applicata oltre, naturalmente, ad aver ottenuto un maggiore benessere e qualità della vita. Queste esperienze sono oggi la migliore dimostrazione del fatto che investire nelle rinnovabili è una scelta lungimirante e conveniente, che può innescare uno scenario virtuoso di innovazione e qualità nel territorio.

“Nel 2009 la crescita delle fonti rinnovabili è stata fortissima (+13% di produzione), e dimostra quanto oggi queste tecnologie siano affidabili e competitive – ha dichiarato Vittorio Cogliati Dezza, Presidente nazionale di Legambiente –. Ora occorre puntare con forza in questa direzione, capire quanto sia nell’ interesse del Paese raggiungere gli obiettivi fissati dall’ Unione Europea al 2020 per la riduzione delle emissioni di CO2 e la crescita delle rinnovabili.

Per questo siamo preoccupati di fronte all’ assordante silenzio che ci sta accompagnando alla scadenza del prossimo giugno, quando l’ Italia dovrà comunicare all’ UE il piano nazionale per rientrare nell’ obiettivo al 2020 del 17% di rinnovabili. I numeri, le storie raccontate da questo rapporto dimostrano che questi target sono a portata di mano, e che la soluzione più intelligente è quella di guardare ai territori: alla domanda di energia da parte di case, uffici, aziende e attività agricole per capire come soddisfarla con le risorse rinnovabili più adatte ed efficienti.

Ma soprattutto, le esperienze raccolte dimostrano quanto questa prospettiva risulti già oggi vantaggiosa: coloro che hanno installato impianti solari termici e fotovoltaici o che sono collegati  a reti di teleriscaldamento, pagano bollette meno salate in località dove l’ aria è più pulita”.

Le prospettive e gli interventi necessari
“I Comuni rinnovabili sono un perfetto esempio della direzione verso cui si deve guardare per ragionare di energia in Italia. Ovvero, bisogna partire dal territorio per comprendere la domanda di energia e fornire la risposta più adatta, pulita e efficiente – ha dichiarato Edoardo Zanchini, responsabile energia di Legambiente -. Ma per dare forza a questa prospettiva occorre dare finalmente certezze al settore, assumendo gli obiettivi UE al 2020 come scenario di riferimento delle politiche, in modo da stabilire regole e condizioni utili a innescare un ciclo virtuoso”.

Legambiente indica in dettaglio nel rapporto gli interventi indispensabili, a partire dal Piano di azione nazionale per le rinnovabili che occorre presentare a Bruxelles entro Giugno 2010, per indicare le politiche e gli obiettivi suddivisi tra le Regioni. Ma quali sono gli interventi più urgenti? Intanto la semplificazione delle procedure per i progetti. Bisogna far diventare un atto libero e gratuito realizzare un impianto domestico da fonti rinnovabili ed emanare le Linee Guida per l’ approvazione dei progetti come previsto dal DL 387/2003, soprattutto per fare chiarezza rispetto all’ inserimento degli impianti nel paesaggio.

Va inoltre definito uno scenario certo, di progressiva riduzione per gli incentivi alle fonti rinnovabili con un orizzonte da fissare al 2020. La priorità va al prolungamento degli incentivi in conto energia per il solare fotovoltaico (di grande successo e in fase di scadenza). Ma altrettanto urgente è dare certezza al solare termico e agli interventi di risparmio energetico (con il 55% di detrazione fiscale) che termineranno nel 2010.

Bisogna poi investire sulla rete energetica per adeguarla a una generazione sempre più efficiente e distribuita. Ed è necessario spingere con convinzione l’ innovazione energetica degli edifici, con prestazioni minime obbligatorie di efficienza e di uso delle rinnovabili e sostenere una politica per riqualificare e migliorare le prestazioni energetiche del parco immobiliare esistente.

Infine bisogna fare in modo che il mercato energetico premi veramente efficienza e concorrenza nell’ offerta ai cittadini e alle imprese, ed utilizzare, per valutare i progetti da fonti fossili criteri legati all’ efficienza energetica e alle emissioni di CO2. Ma occorrono anche nuove idee per muovere politiche capaci di spingere l’ efficienza energetica verso gli utenti finali. In questo nuovo scenario energetico occorre mettere in moto soluzioni inedite, capaci di rendere possibile una accelerazione degli interventi a tutti i livelli, anche a quello locale. Un esempio sono i Regolamenti Edilizi comunali che, come dimostra l’ esperienza di questi anni, possono spingere con obblighi e incentivi l’ innovazione nel settore delle costruzioni.

L’ Ufficio Stampa (06.86268376 – 53 – 99 – 60)

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