Controlli antimafia anche nei piccoli cantieri

I controlli antimafia si estendono ai piccoli cantieri. Il regolamento amplia la vigilanza anche alle opere sotto i 4,8 milioni di euro e la vigilanza dei prefetti sarà allargata al cantiere e alla fase di realizzazione. Se dai controlli sul campo emergeranno i tentativi di infiltrazione mafiosa le amministrazioni potranno revocare l’ appalto

Lo scopo del decreto è quello di dare una normativa a una prassi già abbastanza diffusa sul territorio, ovvero quella dei controlli sulle presenze di fornitori, subappaltatori e lavoratori in cantiere, decisi dal prefetto e attuati dai gruppi interforze. Finora si svolgevano mediante semplici protocolli di intesa. Ora il decreto li rende stabili e soprattutto li estende a tutti gli appalti, compresi quelli sotto la soglia europea dei 4,850 milioni di euro.

Per questi oggi sono previste solo verifiche sui documenti e sui precedenti penali in fase di gara. Ora, invece, i controlli si allargheranno anche alla fase successiva alla gara di appalto. I prefetti potranno quindi valutare se l’ impresa sta subendo intimidazioni, pressioni o tentativi di estorsione ”in loco”, se sono presenti fornitori anomali o subappalti non autorizzati. Se i sospetti e le segnalazioni saranno confermati, il prefetto potrà bloccare il nulla osta antimafia dell’ impresa e le amministrazioni potranno revocare il contratto, pagando solo le opere già eseguite.

Fonte: Ance

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