Capacità giuridica e locazione, problemi urgenti

Come Confedilizia richiamiamo da tempo l’ attenzione sulla necessità di attribuire al condominio la capacità giuridica

Una misura che consentirebbe al condominio di diventare un soggetto di diritto autonomo rispetto agli stessi condòmini e centro di imputazione di obblighi e diritti, così consentendo allo stesso di agire come soggetto autonomo e, quindi, di intrattenere come tale rapporti, soprattutto, con i terzi estranei.

Ebbene, in questa direzione si sono mossi da tempo diversi Paesi e, in particolare, la Francia, con una normativa che costituisce i condòmini in un ”syndicat”, che ha per oggetto la conservazione dell’ immobile e l’ amministrazione delle parti comuni, è responsabile dei danni causati ai comproprietari o a terzi per vizi di costruzione o difetti di manutenzione delle parti comuni e ha la legittimazione tanto ad agire che a resistere, anche contro i condòmini.

Introdurre in Italia una normativa come quella francese si rivela urgente soprattutto in seguito alla sentenza delle Sezioni Unite della Cassazione che ha cassato il principio della solidarietà fra condòmini delle obbligazioni contratte dai condominii, sostituendolo con quello della parziarietà delle obbligazioni stesse. Con ciò creando notevoli problemi nella vita quotidiana dei condòmini, in particolare nei rapporti fra questi ed i terzi fornitori di beni e servizi.

Nonostante l’ evidenza di questo problema, un legislatore neghittoso (per non dire incapace) non dedica – però – alla sua risoluzione, alcuna attenzione.
Altrettanto per la locazione. A rendere poco appetibile l’ investimento immobiliare (se non per prima casa, o come bene rifugio) è oggi certamente l’ eccesso di tassazione, a causa della quale la locazione regolare è priva ormai da anni di qualsiasi redditività. Basti pensare che oltre la metà del canone viene sottratta ai proprietari dalle imposte erariali e locali.

Per tornare a dare redditività alla locazione, e quindi per rilanciarla, c’ è una sola strada: quella di ridurre il peso della fiscalità introducendo una tassazione sostitutiva dei redditi da locazione (la cosiddetta cedolare secca, del 18 – 20%, recentemente sollecitata anche da Assonime, l’ associazione fra le società per azioni), una misura che sarebbe in grado di determinare una svolta nel settore e di garantire nel contempo una serie di effetti virtuosi di cui il nostro Paese ha grande necessità: mobilità di lavoratori e studenti sul territorio, minore pressione sul mercato delle compravendite, rilancio dell’ attività edilizia ecc…

Ma anche a questo problema, il nostro legislatore non dedica alcuna attenzione. Preferisce, paradossalmente (ma si sa il perché …), spendere di più: per costruire ancora, sprecare ancora territorio, sottrarre altro spazio all’ agricoltura. E i Comuni (per via dell’ Ici, e degli oneri di costruzione) applaudono, invece di opporsi.

Corrado Sforza Fogliani
presidente Confedilizia

Commenti (1)

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