Manovra, audizione Confedilizia in Senato

Completare perequazione fiscalità immobiliare e introdurre cedolare secca affitti

Le misure in materia di fondi immobiliari contenute nella manovra economica costituiscono l’ avvio di un programma di perequazione nella fiscalità immobiliare. È necessario però che tale programma venga ulteriormente portato avanti, al fine di restituire equità a un comparto caratterizzato da forti discriminazioni. Altrettanto urgente è l’ avvio di una politica di rilancio dell’ affitto, che non può che fondarsi sull’ introduzione della cedolare secca sui redditi da locazione.

Sono queste le due priorità che la Confedilizia ha rappresentato alla Commissione Bilancio del Senato – ai fini dell’ introduzione di specifiche modifiche in sede di esame parlamentare – nel corso di una audizione sulla manovra varata dal Governo, di cui l’ Organizzazione storica della proprietà immobiliare ha detto di avere apprezzato l’ idea di fondo, consistente nella volontà di procedere ad una riduzione del peso dello Stato nell’ economia e nella società.

La fiscalità immobiliare – ha sottolineato la Confedilizia – è caratterizzata da regimi impositivi notevolmente differenziati in relazione alla natura dei soggetti, che discriminano fra tassazione in capo a persone fisiche e società immobiliari, colpite a livelli che sovente superano il 50%, e imposizione sui fondi immobiliari e sulle società di investimento immobiliare quotate (Siiq), sostanzialmente esenti. Un’ azione di riequilibrio nella tassazione degli immobili avrebbe quindi il pregio di condurre ad una perequazione nel settore nonché di recuperare preziose risorse finanziarie.

Quanto alla cedolare secca sugli affitti, la Confedilizia ha rilevato come l’ eccezionale situazione di difficoltà in cui versa l’ Italia così come tutti i Paesi della zona Euro, non deve portare a rinunciare al varo di una misura che avrebbe il pregio di essere strutturale nonché – se accompagnata dal completamento dell’ azione di perequazione nella fiscalità immobiliare avviata dal Governo – di non incidere sui saldi di bilancio come previsti dalla manovra.

Dell’ introduzione della cedolare secca per tutti i contratti di locazione che la Confedilizia chiede – il costo della quale sarebbe di circa 1,4 miliardi di euro (per i soli contratti ”agevolati”, a canone calmierato, sarebbe invece di circa 175 milioni di euro) senza considerare gli inevitabili effetti di recupero di gettito cui darebbe luogo l’ ampliamento del mercato e l’ emersione del sommerso – è stata sottolineata nel corso dell’ audizione anche la valenza sociale.

Il suo varo – ha rilevato la Confedilizia – contribuirebbe infatti ad aiutare immediatamente tutte quelle famiglie che sono alla ricerca di immobili in affitto, magari quale via d’ uscita da mutui già in essere ovvero quale alternativa all’ accensione di nuovi mutui.

Dal sito Internet della Confedilizia (www.confedilizia.it) è scaricabile il testo integrale del documento contenente la posizione della Confederazione sulla manovra finanziaria.

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