Expo 2015: dimissioni presidente Lucio Stanca

di Redazione Commenta

Expo 2015: dimissioni presidente Lucio Stanca

L’ altro giorno la storia Expo 2015 si è arricchita di un ulteriore capitolo con le dimissioni del Presidente della Società di Gestione Onorevole Lucio Stanca
Lasciando la sede di Palazzo Reale, Stanca ha dichiarato di non avere ”nulla da dire” ai giornalisti presenti che lo incalzavano di domande (al suo posto quasi certa la nomina del City Manager del Comune di Milano Giuseppe Sala).


Fra i primi a commentare la notizia il Sindaco di Milano Letizia Moratti, che ha espresso ”un grande ringraziamento a Lucio Stanca per averci accompagnato in questo percorso e per avere contribuito in maniera significativa e importante a quel passo fondamentale che è stata la presentazione del dossier di registrazione, con la lettera di garanzia del Presidente del Consiglio Berlusconi al BIE”.

E se l’ Assessore Regionale alla Cultura Massimo Buscemi vede il bicchiere ancora mezzo pieno sostenendo di non essere ”per niente preoccupato”, molto critici i rappresentanti dell’ opposizione, fra i quali segnaliamo il commento del deputato milanese Vinicio Peluffo, il quale, ha evidenziato come ”gli Stanca passano i problemi restano”.

Il Capogruppo del Pd a palazzo Marino Pierfrancesco Majorino ha sottolineato come ”le dimissioni dell’ Onorevole Stanca siano la palese dimostrazione di un fallimento collettivo della classe dirigente del centrodestra, preoccupante. Le istituzioni hanno buttato tempo e soldi non riuscendo a risolvere i nodi che abbiamo sollevato in questi mesi, a partire dal tema della proprietà delle aree.

Esistono inoltre gigantesche ambiguità sulle risorse in campo, mentre, appare chiaro un dato di fatto: le linee della Metropolitana 4 e 5 non saranno pronte entro il 2015 secondo i progetti inizialmente presentati; a questo punto si deve procedere ad un azzeramento completo degli assetti della società di gestione inserendo figure capaci di tenere insieme cultura della trasparenza e rispetto dei principi di fondo a cui dovrebbe far riferimento Expo 2015, a partire da quelli della sostenibilità ambientale”.

Senza entrare nel dettaglio delle dichiarazioni delle parti in causa, ma soffermandoci ad osservare la questione dal punto di vista immobiliare appare incomprensibile l’ atteggiamento di chi, impresa pubblica o privata che sia, alla data odierna, non abbia ancora perfezionato l’ acquisto delle aree che saranno oggetto dell’ Expo 2015, anche perché, oramai, sono passati quasi ventisette mesi dalla formale assegnazione di Expo 2015 (31 marzo 2008).

Certamente la città di Milano non è stata fortunata nel timing, visto che la crisi internazionale si è abbattuta come una scure sul progetto e sulle prospettive della manifestazione, tuttavia, ad oggi la situazione economica nostrana è migliorata sensibilmente (proprio in queste ore la Presidente di Confindustria Emma Marcegaglia ha diffuso i dati del Centro Studi di Confindustria, secondo cui l’ Italia è fuori dalla recessione).

Ed è proprio questo miglioramento delle stime che deve far fare il salto di qualità alle pubbliche amministrazioni coinvolte, le quali, ciascuna e nessuna esclusa, per una volta, dovrebbe mettere da parte i propri interessi personali, al fine di remare tutti insieme per l’ ottenimento di un obiettivo comune.

Il tempo a disposizione, per fortuna, seppure non moltissimo, è ancora tanto, tuttavia occorre cambiare marcia, lasciarsi litigi e polemiche sterili alle spalle, rimboccarsi le maniche, ripartire da zero o quasi, concludere in tempi rapidi l’ acquisto immobiliare, per poi concentrarsi sul progetto esecutivo.

Kevin John Carones – Anna Sara Balloni

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