Casa e fisco, ultimi due mesi per mettersi in regola con il catasto

di Redazione Commenta

Casa e fisco, ultimi due mesi per mettersi in regola con il catasto

Secondo l’articolo 19 della manovra d’estate (decreto legge 31 maggio 2010, n. 78), infatti, c’è tempo fino al prossimo 31 dicembre per mettersi in regola con il catasto e, quindi, con il fisco. Poi l’Agenzia del Territorio attribuirà d’ufficio una rendita presunta, mentre partiranno gli accertamenti con la collaborazione dei Comuni

Dall’inizio della settimana è partita la campagna pubblicitaria per sensibilizzare i proprietari di casa non ancora iscritti in Catasto o che hanno subito ampliamenti e modifiche di destinazione d’uso, a presentare spontaneamente entro i prossimi due mesi la dichiarazione senza incorrere in oneri e sanzioni.

Una campagna istituzionale che servirà anche a garantire in tempi brevi l’incremento di gettito fiscale legato all’emersione dei fabbricati fantasma proprio mediante l’adempimento spontaneo da parte dei contribuenti. Basti pensare che il governo conta di portare in cassa 183 milioni nel 2011 e 104 milioni di euro nel 2012 e nel 2013. Ma il calcolo non considera il maggior gettito in termini di tributi regionali e locali.

Sempre secondo stime governative, le case fantasma non censite sarebbero addirittura 2 milioni, con una corrispondente rendita catastale di circa 627 milioni di euro. Salerno, Roma e Cosenza sono le prime tre province con il più alto numero di immobili fantasma: rispettivamente 93.389, 68.779 e 61.672 fabbricati. Ma a stretto giro ci sono anche Napoli, Avellino, Lecce, Palermo, Catania, Bari, Vicenza, Reggio Calabria, Agrigento, Caserta, Potenza e Cuneo. Moltissimo Sud, ma anche città settentrionali che sono piene di case che, tuttavia, per il catasto non esistono.

Solo il 29 settembre scorso si è, infatti, conclusa la mappatura sul territorio italiano con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Un lavoro che ha fatto l’Agenzia del Territorio su quasi tutti i Comuni grazie alle foto aeree. Gli uomini dell’Agenzia del Teritorio sono, quindi, risaliti al proprietario confrontando le particelle catastali dei terreni sui quali sorge l’immobile fantasma individuato.

Sul sito Internet dell’Agenzia è possibile visionare le liste delle particelle di terreno sulle quali risultano fabbricati non dichiarati in catasto. Dalla sezione ”Servizi per privati” si può infatti arrivare all’elenco degli immobili identificati attraverso una ricerca avanzata per Provincia, Comune e identificativo catastale della particella del catasto terreni (sezione, foglio, particella).

Così, tutti i proprietari di immobili non accatastati possono fino al 31 dicembre di quest’anno effettuare questa procedura spontaneamente, pagando il costo della pratica di regolarizzazione, oltre agli oneri di costruzione (concessione edilizia) e alle imposte dovute (Ici, Tarsu) per i cinque anni precedenti che saranno richieste dai Comuni.

Ma c’è anche un’altra conseguenza diretta del Dl 78/2010 sulla gestione degli immobili in caso di compravendita. In particolare, è stato deciso che a partire dal 1° luglio 2010 è necessario dichiarare la conformità catastale negli atti notarili, ovvero gli atti pubblici e le scritture private autenticate tra vivi aventi ad oggetto il trasferimento, la costituzione o lo scioglimento della comunione di diritti reali su fabbricati già esistenti devono contenere, per le unità immobiliari urbane, a pena di nullità, oltre all’identificazione catastale, il riferimento alle planimetrie depositate in catasto e la dichiarazione, resa in atti dagli intestatari, della conformità allo stato di fatto dei dati catastali e delle planimetrie.

Fonte: miaeconomia

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