Proroga detrazione si farà, ma cercando di spendere il meno possibile

Il fatto è che questa detrazione del 55% sulle spese per il risparmio energetico costa più di quello che rende

Ma il ragionamento non regge: è chiaro che la spinta a investire in una spesa d’interesse generale come il minor consumo di combustibile e il minor inquinamento può anche avere un costo sopportato dalla collettività, come tanti, tantissimi altri magari meno utili. Un prezzo che può essere sopportato.

La riflessione da fare, invece, è sulle tipologie d’intervento: è vero che una su due riguarda il rinnovo degli infissi e serramenti, che rispetto alla spesa media non hanno certo il miglior risultato possibile come risparmio energetico, assai meno di una caldaia nuova o di un ”cappotto termico” (che dà molto l’idea di qualcosa che tiene al caldo l’edificio). Ma è anche vero che isolano acusticamente, il che certo fa risparmiare stress se non energia.

Insomma, per il governo la scelta di selezionare gli interventi in modo da spendere meno non sarà facile, anche se il tempo stringe: già ora molte decisioni sui lavori vengono sospese, nel dubbio che escano dall’agevolazione.

Fonte: Conafi – Assocond

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