Quanto fa risparmiare la cedolare secca?

Nel caso in cui fosse applicata la cedolare secca, solo i proprietari di immobili con livelli di reddito sopra i 28.000 euro godranno di significativi risparmi fiscali

Al di sotto di tale soglia, i benefici economici si ridurranno al lumicino, mentre nelle classi di reddito sotto i 15.000 euro, l’applicazione della “cedolare secca” comporterà un aumento di imposta, oscillante tra i 65 e gli 87 euro.

Sono queste le prime considerazioni emerse da una analisi condotta dall’Ufficio studi della Cgia di Mestre, sull’applicazione della “cedolare secca” in discussione tra il ministro della Semplificazione, Roberto Calderoli, e la Commissione Bicamerale sul Federalismo.

Con l’introduzione della “cedolare secca”, ricordano dalla Cgia, cambia la tassazione sugli affitti degli immobili che dovrebbe interessare i contratti di locazione riferiti al periodo di imposta 2011. Il condizionale è d’obbligo, in quanto il nuovo regime è previsto da uno schema di decreto legislativo del 4 agosto 2010 che, dopo i previsti pareri delle commissioni parlamentari, dovrà essere approvato definitivamente dal Consiglio dei Ministri.

La decisione presa in questi giorni sembra prevedere una aliquota al 23% per i contratti a canone libero (con una detrazione del 3% per le famiglie degli inquilini con figli a carico), mentre per i contratti a canone concordato l’aliquota dovrebbe essere del 20%.

Pierpaolo Molinengo
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