Aumentano gli sfratti del 6,5% nel 2010, col valore più alto degli ultimi 15 anni e di questi oltre l’85% sono sfratti emessi per morosità.
È quanto emerge dall’elaborazione che Sunia e Cgil hanno effettuato sui dati del Ministero dell’Interno. Gli sfratti per morosità registrano un costante aumento negli anni sia in termini assoluti che percentualmente sul totale: nel 1983 rappresentavano il 13% degli sfratti emessi, nel 1997 il 50%, nel 2010 si è registrato un aumento dell’8,9% rispetto al 2009 e del 29% nel biennio 2008-2010.

Un peggioramento della situazione si evince anche dal rapporto tra i provvedimenti di sfratto emessi e il numero delle famiglie residenti in Italia che si attesta, per l’anno 2010, a uno sfratto ogni 380 famiglie, a fronte di uno sfratto ogni 539 famiglie nel 2001 e uno sfratto ogni 401 famiglie nel 2009. Negli ultimi 5 anni sono stati emessi circa 268.000 provvedimenti, di cui oltre 216.000 per morosità, e 127.000 sono state le esecuzioni di provvedimenti emessi anche in periodi precedenti.
Si stima che circa 100.000 sono gli sfratti già emessi che potrebbero essere eseguiti nel prossimo periodo; a questi potrebbero aggiungersi altri 100.000 che, seguendo il trend dell’ultimo periodo, saranno verosimilmente emessi nel prossimo triennio.
Secondo un’indagine condotta da idealista.it. contro il caro-casa esplode il fenomeno della condivisione; infatti, in un anno sono più che quadruplicate le richieste di stanze in appartamenti in coabitazione e con la crisi economica, l’alta disoccupazione e i lavori precari, il fenomeno si estende ormai fino ai 35 anni.
L’indagine mostra anche una crescita dell’offerta di stanze pari all’85%, fino ai 4.844 immobili del campione analizzato, con un incremento delle ricerche del 327%. Questo popolo di conviventi ha un’età media di 26 anni, è prevalentemente di sesso femminile, generalmente non fuma, non possiede né ammette animali domestici e propende per il centro o i quartieri universitari delle città.
Secondo un sondaggio interno alla rete Solo Affitti, la nuova tassazione piace agli italiani proprietari di casa, soprattutto nel Sud Italia. In Italia quasi un proprietario di casa su due sceglie la nuova tassazione sui redditi da locazione, la cosiddetta “cedolare secca”, al momento della stipula di un nuovo contratto di locazione.
Sul fronte dei nuovi contratti stipulati da quando è entrata in vigore la nuova tassazione, la cedolare secca va forte soprattutto nel Sud Italia, con una media del 64% di proprietari che la scelgono, mentre nel Centro e nel Nord si scende rispettivamente al 47% e al 46%. Spostandosi sul fronte dei contratti in scadenza, la percentuale di proprietari che in Italia ha rinnovato il contratto di locazione optando per la cedolare secca scende al 46%, mantenendo punte alte nel Sud (60%) e valori inferiori nel Centro e nel Nord (entrambi con il 42%).
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