Manovra, Fiaip: “I cittadini hanno fatto la loro parte, ora la politica deve dare un segnale forte al Paese”

di Redazione Commenta

“No ad una nuova manovra entro fine anno. Sì alla riduzione dei costi della politica”
Servono subito tagli alla costosa macchina dello Stato. Dopo la fiducia appena votata alla Camera dei Deputati alla manovra economica bis da 53,3 miliardi di Euro, FIAIP ritiene, improponibile l’eventualità di una nuova manovra correttiva, che toglierebbe ulteriori risorse alle imprese e alle famiglie,  già gravate da una imposizione fiscale elevata e dai morsi della crisi economica.

L’approvazione della manovra economica e delle misure anti-crisi era un passo obbligato per salvaguardare la stabilità dello Stato e garantire il pareggio di bilancio nel 2013.  “Come sempre, con senso di responsabilità, i cittadini italiani hanno fatto la loro parte. Ora dichiara Paolo Righi, Presidente Nazionale Fiaipla politica non ha più scuse: chiediamo l’immediata  riduzione della costosa macchina della politica e dello Stato”.
“Il settore immobiliare non può sopportare ulteriori gravami fiscali, nè l’introduzione di una tassa patrimoniale.  Negli ultimi anni  la crisi –  sottolinea il Presidente Fiaip Paolo Righi –  nel settore del real estate  ha  creato 40.000  disoccupati ed  il numero delle compravendite immobiliari è calato vertiginosamente. Noi abbiamo già dato. Ora, sono necessarie riforme strutturali: tocca alla politica autoriformarsi e adeguarsi al nuovo modo di fare economia, che richiede l’abbandono di ogni forma di consociativismo e l’abbandono dei privilegi economici sia a livello nazionale che territoriale”.
Il Presidente Righi, pone inoltre l’accento sulla battaglia contro l’abusivismo che la Federazione degli Agenti Immobiliari Professionali, da anni, porta avanti anche con la richiesta di aumentare le sanzioni contro questo illecito nel settore immobiliare: un fenomeno  che, oltre a produrre gravi danni alla filiera genera evasione fiscale per ben 450 milioni di base imponibile, evasione derivante da provvigioni pagate illegalmente in Italia”.

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