Rivoluzionare la casa: tinteggiatura o carta da parati

di Redazione Commenta

Il momento di rientrare in casa la sera segna uno spartiacque importante di qualsiasi giornata. L’ambiente nel quale passiamo gran parte del nostro tempo deve corrispondere a determinati canoni, non solo estetici ma anche orientati al benessere personale. Serve colore, occorre un dialogo non scritto tra le pareti e il resto dell’arredamento. La manutenzione inutile dirlo è essenziale, ecco perché quando sentiamo che il momento di un cambiamento si avvicina potranno essere prese in considerazione due opzioni distinte: la tinteggiatura oppure la posa di carta da parati. Le differenze tra queste tecniche sono tante, così come i pro e i contro da tenere in considerazione: ecco perché sarà utile rivolgersi a una piattaforma di specialisti per orientare la scelta che cambierà volto e percezione dell’abitazione. Tra gli elementi principali da valutare ci sono geometrie e colori ai quali vogliamo ricorrere per modificare l’aspetto visivo delle pareti. La cromoterapia non dev’essere sottovalutata: non sempre il bianco è la soluzione migliore (o l’unica).

La scelta dei colori e le tecniche popolari

Per quanto riguarda la tinteggiatura, essa consente un alto livello di personalizzazione delle tonalità e permette di mettere a segno accorgimenti tecnici (effetto spugnato, spatolato ma anche stucco veneziano e non solo) per un tocco adeguato al design dell’appartamento. Inoltre con un rullo decorativo – caratterizzato dalla presenza di precise scanalature, che si muovono in sincronia – sarà possibile dare alla parete un effetto più o meno geometrico, floreale o comunque una nota ornamentale di impatto visivo. La tecnica con rullo, più agevole di quella che prevede l’impiego di ‘pennellessa’, è la più popolare e consente di coprire in breve tempo superfici ampie: si procede dopo aver bagnato la spugna (e dopo aver protetto gli arredi) con movimenti ritmici indietro e avanti, dall’alto verso il basso, prestando attenzione – per un risultato ottimale – a dipingere un metro quadrato di spazio per volta. Rispetto alla carta da parati la tinteggiatura consente piccoli interventi manutentivi, ad esempio in presenza di graffi, inoltre è più economica (anche se meno durevole).

Personalizzazione e benessere domestico

La scelta di ricorrere alla carta da parati, in genere più costosa della tinteggiatura, per rivoluzionare l’appartamento solo a un primo sguardo potrà sembrare una decisione ‘vintage’. Si tratta di una tecnica che – sì – ha conosciuto un boom di consensi nel secolo scorso per poi cadere in disuso, ma di recente ha trovato nuova linfa e sono in molti a sceglierla. La creatività è la sua nota distintiva, che ne fa un presidio di stile assoluto. Tra le caratteristiche che la rendono interessante c’è la lunga durata, che può raggiungere i dieci anni (molto più di una tinteggiatura, da programmare in media ogni 4). Inoltre scegliere la posa di carta da parati potrà aiutare a nascondere certe irregolarità presenti sul muro (magari avete tolto dei quadri e si vedono i ritocchi). E’ anche vero che in caso di danneggiamenti, come uno strappo, procedere alla sua sostituzione è alquanto complesso e, con il tempo, i colori possono ingiallirsi specie se colpiti da luce diretta. Stile casual, industriale, country, shabby, nordic ma non solo: c’è l’imbarazzo della scelta, sempre nel nome del design d’arredo.

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