Enel e Fratello Sole alleati contro la povertà energetica

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Affidabilità e sostenibilità, anche economica: le iniziative a favore

Questo ottobre, Enel e Fratello Sole – società consortile non profit che si occupa di sostenibilità e alla quale aderiscono enti del Terzo settore – hanno firmato un protocollo d’intesa. Obiettivo: il contrasto alla povertà energetica, con il sostegno agli enti religiosi e alle organizzazioni senza scopo di lucro già impegnate nella transizione ecologica e che, quotidianamente, aiutano le famiglie in difficoltà.

Tra le azioni previste dal protocollo:

  • la promozione di Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), che riuniscano parrocchie, associazioni religiose e cooperative sociali per mettere in condivisione l’energia prodotta da fonti rinnovabili;
  • la mappatura della povertà energetica attraverso una piattaforma digitale, per individuare gli interventi possibili a sostegno delle fragilità;
  • momenti di formazione, per sensibilizzare gli stakeholder sui benefici economici e sociali delle Comunità energetiche;
  • progetti specifici per il Sud, dove il numero di famiglie in difficoltà è più alto;
  • iniziative legate alla mobilità elettrica e condivisa.

Infatti, secondo una ricerca Ipsos presentata a inizio dicembre, circa il 60% dei cittadini e il 56% delle imprese si dichiara propenso a far parte di una CER, mentre l’85% dei referenti diocesani ritiene che le Comunità energetiche possano incidere positivamente sull’energia rinnovabile prodotta in Italia.

Il protocollo va dunque oltre all’assistenza, coinvolgendo le persone nella transizione energetica e trasformandole da consumatori in produttori di energia rinnovabile, per renderle protagoniste di una sostenibilità anche economica, libera dal bisogno e anche dalla dipendenza estera dal gas.

Con questo accordo vogliamo contribuire a contrastare la povertà energetica nel nostro Paese insieme a chi, giorno per giorno, è a fianco dei più deboli” (Nicola Lanzetta, Direttore Enel Italia)

Idee nuove, progetti concreti e sinergie inedite per dare risposte rapide ed efficaci a tanti nostri concittadini che vedono davvero a rischio il loro presente e il loro futuro” (Fabio Gerosa, Presidente di Fratello Sole)

Un passo avanti importante, in un momento nel quale – secondo il rapporto dell’Osservatorio Italiano sulla Povertà Energetica – ben 2,2 milioni di famiglie italiane non possono permettersi i costi per il riscaldamento. E, questo, dopo un 2021 che aveva messo a rischio circa 9 milioni di persone, soprattutto nelle Regioni meridionali. A ottobre 2022, 4.7 milioni gli italiani dichiarano di aver saltato il pagamento di una o più bollette e, altri 3.3 milioni, di trovarsi nell’impossibilità di pagare in caso di ulteriori aumenti. Con quasi 2 italiani su 3 per la prima volta non in regola con le bollette, segno che la povertà energetica si sta allargando.

Il protocollo firmato con Fratello Sole si inserisce in un percorso intrapreso da Enel anche con il progetto “Energia solidale”, che intende destinare parte dell’energia rinnovabile prodotta da un impianto da costruire alle famiglie in difficoltà residenti in quel Comune. Con la copertura delle bollette elettriche – totale o parziale e per un determinato periodo – per sostenere chi ne ha davvero bisogno. Un modo per dare sostegno e tutelare la popolazione residente nel Comune interessato dalla realizzazione dell’impianto, nell’ottica di una transizione energetica che non lasci indietro nessuno.

Percorso confermato questo 15 dicembre con la firma di un altro protocollo d’intesa, tra Enel e l’Osservatorio per le Policy Transdisciplinari Internazionali, che si propone di tradurre i principi della Dottrina Sociale della Chiesa e dell’Enciclica “Laudato sì” in azioni in grado di generare valore sociale, economico e ambientale. “La scelta di soluzioni sostenibili per la produzione e il consumo di energia – ha dichiarato Nicola Lanzetta, Direttore Enel Italia – non riguarda solo il bene dell’ambiente, ma anche quello delle persone e dell’economia. Questo protocollo propone di dare un’attuazione concreta all’utilizzo delle innovazioni tecnologiche di cui disponiamo come strumenti di inclusione sociale”. 

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