L’agenzia delle Entrate, con la risoluzione n. 102/E del 19 marzo, chiarisce i dubbi interpretativi sollevati dall’Associazione per i diritti degli utenti e consumatori, la quale sostiene, in via interpretativa, che l’obbligo di pagamento del canone di abbonamento alla televisione non debba essere esteso anche al possesso di apparecchi di altro genere, quali computer, monitor, modem, ipod, Mp3, videocellulare, videocitofono, videocamera, macchina fotografica, videoregistratore, riproduttore dvd, decoder.
L’Agenzia richiama l’orientamento della corte Costituzionale (sentenza 284/2002 ) e della Corte di cassazione per affermare che l’obbligo di corrispondere il canone di abbonamento, la cui natura giuridica è quella dell’imposta, si fonda sulla detenzione dell’apparecchio e prescinde dalla volontà del detentore di fruire della ricezione delle audizioni o dall’esistenza di uno specifico rapporto contrattuale con la società emittente pubblica (Rai).
Il Ministero delle Comunicazioni ha reso noti gli elenchi definitivi delle apparecchiature conformi al D.M del 3 agosto 2007.
Adusbef e Federconsumatori esprimono la piu’ netta contrarietà all’aumento del canone Rai annunciato disinvoltamente oggi dal ministro Gentiloni, nonostante i gravissimi scandali che hanno segnato la gestione di una azienda leader che invece di fare cultura continua ad erogare “pacchi”, non certo all’altezza del servizio pubblico ed alle attese dei cittadini, che avrebbero il diritto di ricevere un’informazione libera ed oggettiva.