Capodanno feste in piazza: Confedilizia, la crisi non ferma i sindaci

Organizzano i Comuni, pagano i contribuenti

La notte di Capodanno è un appuntamento atteso per tutti coloro che amano feste e veglioni. E così diverse amministrazioni comunali organizzano, per salutare il vecchio anno e festeggiare l’arrivo del 2011, feste in piazza, concorrendo in vario modo al loro finanziamento.

Lo fanno nonostante la crisi e le loro stesse continue lamentele sull’insufficienza delle risorse a propria disposizione per far fronte agli impegni istituzionali e sociali (veri o presunti) che hanno nei confronti dei cittadini. Insomma, le amministrazioni locali non sembrano intenzionate a rinunciare a spettacoli e giochi pirotecnici. In particolare, da un’indagine della Confedilizia emerge che la gran parte dei Comuni che finanziano le feste di Capodanno (fra cui Ancona, Bari, Bologna e Parma) applicano l’Ici ordinaria con l’aliquota massima.

La Confedilizia si augura che nel 2011 i Comuni decidano di spendere in modo più virtuoso i soldi dei contribuenti che giungono copiosi – tramite tributi locali come l’Ici, tuttora applicata anche per molte prime case – nelle casse dei municipi italiani.

”I divertimenti – sottolinea la Confedilizia – non li offre il Sindaco, ma chi paga le tasse”. E in presenza di situazioni come queste – viene da chiedersi – come si può pretendere che nei cittadini si formi una coscienza tributaria?

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