Il problema della sicurezza. In guerra contro furti e graffiti

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Il problema della sicurezza. In guerra contro furti e graffiti

In un monitoraggio dell’ ANAMMI, il problema della sicurezza raccontato dagli amministratori

Maggiore attenzione e interventi mirati per difendere gli immobili da reati penali come furti e danneggiamenti. A chiederlo è l’ ANAMMI, l’ Associazione Nazional – europea degli AMMinistratori d’ Immobili che, sul tema, ha interrogato i suoi iscritti. Rilevando che la maggioranza dei soci (61%), ha sperimentato direttamente le conseguenze di episodi a sfondo penale, avvenuti nei condomini amministrati.

”Il problema non è nuovo – afferma Giuseppe Bica, presidente dell’ Associazione – ma, anche a causa delle numerose mansioni che oggi sono chiamati a svolgere in condominio, gli amministratori si sentono molto più coinvolti”. Più in dettaglio, il reato più frequente in condominio è il furto (47%). Al secondo posto, gli amministratori segnalano le scritte sui muri (25%), seguite dai danni all’ immobile (19%), aggressioni (5%) e rapine (4%). Non a caso, il 76% degli intervistati si è preoccupato di rafforzare la sicurezza della struttura condominiale.

I sistemi adottati dipendono esclusivamente da due fattori: i costi di realizzazione e l’ accordo dei condòmini. È infatti l’ assemblea condominiale a decidere quale linea adottare contro ladri e graffitari. Secondo i dati dell’ Associazione, il 37% dei condomini decide di rendere più sicure l’ entrata e gli spazi a rischio (finestre, uscite secondarie). Identica percentuale per il miglioramento dell’ illuminazione notturna, spesso adottato intervenendo anche sull’ ingresso. La polizza assicurativa piace invece all’ 11% degli amministratori, a pari merito con la videosorveglianza.

”Le telecamere comportano burocrazia da espletare e, soprattutto, problemi di privacy, che il legislatore non è riuscito del tutto a risolvere”, precisa il leader dell’ ANAMMI. Per i forti costi, la guardianìa è scelta soltanto dal 4% degli amministratori.

”In molti tra i nostri iscritti ci segnalano che i primi colpevoli della situazione sono proprio i condòmini – afferma il presidente Bica – decisamente distratti quando si tratta di chiudere cancelli e portoni d’ ingresso o di aprire a perfetti sconosciuti. La prima difesa contro topi d’ appartamento e vandali è l’ accortezza”.

Il che non esclude, però, un forte elemento di ordine di pubblico alla base del fenomeno. In tal senso, il 46% degli iscritti all’ ANAMMI propone alle istituzioni di istituire appositi incentivi sugli interventi di sicurezza in condominio, senza trascurare, al tempo stesso, misure penali più rigorose, suggerite dal 29% degli amministratori, oltre a controlli più severi (25%).

”Purtroppo – osserva il presidente dell’ ANAMMI – si dimentica che un vetro rotto o una scritta sul muro chiamano, quasi per magia, altri reati. Per questo motivo, chiediamo maggiore sensibilità al problema da parte delle istituzioni, sia locali che nazionali”. Infine, il 16% degli amministratori ammette di essere stato oggetto di minacce e di lettere anonime. Tuttavia, di questi, soltanto il 10% rinuncia all’ incarico, a fronte del 46% che denuncia l’ accaduto e del 44% che, invece, sceglie di ignorare l’ episodio.

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