Costruire sostenibile. I materiali e la biocompatibilità

di Redazione Commenta

Da oltre trent’ anni vengono prodotti per l’ edilizia materiali nuovi, in genere di sintesi chimica o derivanti da idrocarburi, che si sono scoperti nocivi se non addirittura cancerogeni per l’ uomo. Parliamo di amianto, formaldeide, alcuni tipi di cemento, vari tipi di piastrelle di monocottura, gres e clinker (radioattivi), vernici e prodotti per la pulizia della casa. Molti dei quali impediscono la traspirazione dell’ edificio e, quindi, il naturale ricambio d’ aria, provocando l’ insorgenza di muffe. Senza parlare poi dell’ alterazione del campo magnetico naturale provocato dalle armature in acciaio e dagli impianti elettrici, gli elettrodomestici, la vicinanza di elettrodotti, dei quali ultimi tuttavia non si conosce il grado di pericolosità.

L’ inquinamento indoor, come scientificamente accertato, è per le città più pericoloso di quello esterno. Cause principali: polvere, radioattività e batteri patogeni. E così la casa, definita in bioedilizia “la terza pelle dell’uomo”, non respira. È la sindrome dell’ edificio malato (sick building sindrom), che si traduce, per gli ignari abitanti, in broncopatie, allergie, asma, affanno, intossicazioni, stanchezza. Pertanto s’ impone, per la prevenzione e la tutela della salute, un’ attenzione consapevole ai materiali edili proposti dal mercato oltre che alla progettazione biocompatibile.

L’ ecosostenibilità
Significa anche utilizzare nei processi produttivi legati all’ edilizia le risorse che la natura generosamente ci offre, come il sole, i venti, le maree, e non consumare materiali e risorse non rinnovabili come acqua, aria, suolo, essenze arboree. E significa ancora non alterare l’ equilibrio ecologico del pianeta con immissioni nell’ atmosfera di anidride carbonica o di altri gas combusti, ad evitare le alterazioni climatiche, causa principale di devastanti esperienze per tutti e per ognuno di noi. L’ ecosistema va tutelato mediante l’ utilizzo di prodotti e tecnologie che prevedano un alto rendimento energetico oltre che la loro rinnovabilità o sostenibilità: dalla produzione all’ uso allo smaltimento. In sintesi, la casa deve essere ecosostenibile dalla progettazione alla realizzazione all’ utilizzo.

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