Problemi dell’immobiliare, tradizionale consulto

Il Convegno del Coordinamento legali della Confedilizia (che si è tenuto a Piacenza, a toccare la ventesima edizione) ha costituito l’occasione – come da tradizione – per fare il punto, alla ripresa, sui problemi dell’immobiliare

La cedolare secca, dunque, è arrivata. L’annosa proposta portata avanti dalla Confedilizia (che – a parte il personale impegno del Presidente del Consiglio – aveva ottenuto, alle ultime elezioni politiche, l’inclusione della relativa proposta nei programmi dei maggiori partiti, di maggioranza e di opposizione) ha toccato il traguardo dell’approvazione in prima lettura – trattandosi di un decreto legislativo – da parte del Consiglio dei ministri.

L’iter di approvazione prosegue, la Conferenza unificata autonomie locali si esprimerà entro il mese, la cedolare verrà poi presentata – per sentirne il parere – al Parlamento, e – solo allora, e finalmente – si conoscerà l’esatto testo del provvedimento. Miglioramenti (di forma, ma anche tecnici) saranno necessari. La definitiva approvazione (con la seconda lettura da parte del Consiglio dei ministri) dovrebbe comunque arrivare senz’altro in tempo utile per l’entrata in vigore della normativa entro l’anno, così che se ne possa fare applicazione dal gennaio prossimo, come previsto.

Il varo della cedolare ha, per l’immobiliare, un’importanza fondamentale. Segna una svolta epocale: ridà una qualche redditività alla locazione (che l’aveva completamente persa, sotto il peso del Fisco erariale e, soprattutto, locale), combatte sul serio – e non con fatui proclami – il sommerso, fluidifica il mercato. I risultati hanno già cominciato a manifestarsi, non tarderanno a svilupparsi appieno.

Ma, cedolare a parte, i pericoli per i risparmiatori dell’edilizia non mancano davvero. Parole chiare sul Catasto (dopo le sentenze ottenute dalla Confedilizia) non se ne sono ancora sentite. L’impegno di Berlusconi a non lasciare ai Comuni la determinazione dell’estimo dei singoli immobili, c’è, e non abbiamo motivo di ritenere che venga disatteso. Ma è ora, a questo punto, di passare ai fatti concreti, e di chiarire – con un’interpretazione autentica – l’accordo Ministero-Anci oltre che la normativa della manovra d’estate. Le parole in “politichese” ed i rinvii, infatti, abbondano.

Sul piano generale, riprendiamo una recente presa di posizione del ministro Tremonti: non è più tempo che l’Italia si conceda lussi, per il (cartaceo) lavoro buroindotto non c’è più spazio. L’immobiliare ne è stata (complici anche organizzazioni che in ciò ricercavano il proprio esclusivo business associativo) la prima, e più importante, vittima. Per il libretto casa, a sconfiggerlo hanno pensato i giudici su ricorso della Confedilizia (e non certo i politici, spesso conniventi); il disordine (regionale) della certificazione energetica è invece sotto gli occhi di tutti; e, in questa situazione, dietro l’angolo c’è qualcuno che sta allegramente dedicandosi alla (sperata) certificazione acustica (con un costo da 5 a 10 volte superiore quello della certificazione energetica, all’incirca 200 euro a vano). Gli effetti negativi sul mercato immobiliare, già si sono fatti sentire.

A questo punto, è davvero ora di dire basta. E a chi ci tenta, c’è solo da dire di provare ad essere seri, almeno in tempo di crisi.

Corrado Sforza Fogliani
presidente Confedilizia

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